Antonio Noto sul Pd: "Il problema? Non le oscillazioni nei sondaggi ma la scissioni: cosa può accadere tra sei mesi"
Il problema del Pd non sono tanto "le oscillazioni" nei sondaggi" ma i"il rischio scissione". Antonio Noto, in un intervento su Il Fatto Quotidiano scrive che "i primi sondaggi dicono che dopo le dimissioni di Zingaretti il Pd è in leggera flessione (un paio di punti) e dopo il sì di Conte il Movimento 5 Stelle in risalita". Ma, avverte il sondaggista, "sono solo flebili tendenze, per adesso, è ancora presto per capirne la profondità e le conseguenze. Intanto sarà interessante vedere se i punti in uscita dopo le dimissioni di Zingaretti andranno verso i Cinque Stelle oppure finiranno nell'astensione".
Detto questo, prosegue Antonio Noto, "nel lungo periodo quello che conta davvero è come sarà composta la spaccatura che c'è nel Partito democratico". I dem infatti, sottolinea il direttore dell'istituto demoscopico Noto sondaggi, "sono divisi da tanto tempo tra due anime: una che guarda a un'alleanza strutturale - se non un vero e proprio soggetto unitario di centrosinistra - con il Movimento e con LeU, l'altra che rifiuta qualsiasi ipotesi di collaborazione con i grillini".
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Quindi, chiarisce Noto, il problema "non sono le oscillazioni percentuali di breve periodo, ma cosa sarà del Pd tra 6 mesi o tra un anno, quando si ricomincerà a parlare di elezioni politiche. Molto dipenderà anche dalla legge elettorale: se dovesse rimanere un sistema maggioritario, l'incentivo ad allearsi sarà naturalmente molto forte". La vera partita però sarà sulla "natura" del Partito democratico. "Non è diviso solo su Zingaretti ma sull'idea stessa del partito", conclude il sondaggista. "Il palazzo è senza più fondamenta. Il rischio concreto è una scissione: una parte potrebbe andare a realizzare l'alleanza di centrosinistra, l'altra potrebbe buttarsi nel grande centro". Vedremo come andrà a finire.