Mario Draghi e McKinsey, il retroscena: "Imbavagliati all'ultimo". Agguato in Parlamento, rischio-crisi di governo
Il Movimento 5 Stelle perde il pelo ma non il vizio. Quello, tra i tanti, di gridare al complotto dei poteri forti, sottolinea caustico il Foglio. Il tema è quello del Recovery Fund, per la cui elaborazione il governo (sostenuto al Movimento) ha chiesto una consulenza alla prestigiosa società McKinsey. Costo: 25mila euro. "Ieri - riporta il quotidiano diretto da Claudio Cerasa - un manipolo di squinternati pensava di 'inchiodare' (parole loro) il ministro dell'Economia Daniele Franco sulla storia di McKinsey".
E via di sfottò: "Sono fatti così, i ragazzi di Grillo. Uno gli dice banche, e quelli rispondono: 'Signoraggio'. Bilderberg? 'Massoneria'. Goldman Sachs? 'Diavolo'. McKinsey? 'Complotto'". Il guaio è che questa volta si è rischiato un clamoroso incidente diplomatico e politico nella maggioranza, perché Mario Draghi è a Palazzo Chigi e i grillini hanno contribuito a portarlo lì. "Un simpatico gruppo di citrulli grillini - rivela il Foglio - è stato imbavagliato all'ultimo istante, poco prima che Daniele Franco, il ministro dell'Economia, mettesse piede in Parlamento per parlare di fronte alle commissioni Finanze e Bilancio. Volevano chiedergli conto dei 25mila euro che il governo ha pagato alla società McKinsey per impaginare il Recovery plan. 'Cosa c'è sotto?', si chiedevano".
D'altronde, inutile stupirsi: una manciata di anni fa Laura Castelli, oggi viceministro dell'Economia (vice di Franco, quindi) "accusava Draghi, cioè il suo attuale presidente del Consiglio, perché tipo dieci anni prima aveva avallato l'acquisto di derivati da Morgan Stanley", ricorda perfidamente il quotidiano. Castelli scriveva: "Come si fa a pensare che siano stati acquistati per fare del bene? Mario Draghi era dirigente del Tesoro quando comprava derivati dalla Morgan Stanley e dopo pochi mesi lascia l'incarico e va a lavorare per la stessa banca". In realtà, Draghi era andato a lavorare a Goldman Sachs.