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Roberto Speranza, "rifondare la sinistra" e chiama pure le Sardine: addio al Pd, nascerà un nuovo partito?

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Roberto Speranza ha svestito per un attimo i panni del ministro della Salute, perennemente in trincea da un anno a questa parte per combattere il coronavirus, e si è concesso un’analisi politica sul momento di smarrimento profondo che stanno vivendo il Pd e la sinistra più in generale. Intervistato dal Corriere della Sera, Speranza non ha risposto chiaramente quando gli è stato chiesto se si augura che Nicola Zingaretti ripensi alle sue dimissioni da segretario dei dem. 

 

 

“Il grido di dolore di Zingaretti - ha dichiarato il ministro - ha tolto il velo alle contraddizioni del Pd e aperto una crisi che riguarda tutti i progressisti. Quello che c’è oggi non basta e quello che serve ancora non c’è. Con il virus che ha stravolto le esistenze, anche il nostro campo deve profondamente cambiare”. Ma in che modo? La ricetta di Speranza è la seguente: “La pandemia ha riposto l’accento sul primato di alcuni diritti irrinunciabili e non negoziabili. Beni pubblici fondamentali come il diritto alla salute, all'istruzione, al lavoro e la grande questione dello sviluppo sostenibile vanno difesi, non possono essere affidati alle sole logiche del mercato. Attorno a questi temi c'è lo spazio per rifondare una sinistra larga e plurale”. 

 

 

Quindi secondo Speranza i soggetti politici esistenti si stanno dimostrando insufficienti: “È ora di mettersi tutti in discussione per costruire una nuova grande forza politica che interpreti la domanda di cambiamento delle generazioni più giovani, penso anche alle Sardine. Le soggettività del campo democratico sono deboli, ma per paradosso i nostri asset fondamentali, come l'universalità delle cure o il vaccino bene pubblico, non sono mai stati più attuali».

 

 

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