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Dl Sostegno, la prima bozza non soddisfa i ristoratori: la Lega assicura modifiche

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Il governo Draghi lavora al suo primo decreto per aiutare i lavoratori colpiti dalla pandemia da Covid-19. La prima bozza che ha iniziato a circolare, però, non ha soddisfatto appieno le aspettative dei ristoratori. Si allarga, infatti, la platea di chi potrà ricevere gli indennizzi e allo stesso tempo si supera il sistema rigido dei codici Ateco. Ma delude il fatto che il criterio di calcolo resta lo stesso di quello usato da Conte nei mesi precedenti. Stando alla bozza, infatti, si continua a considerare la perdita di fatturato di soli due mesi, gennaio e febbraio 2021, rispetto a quello dello stesso periodo del 2019. 

 

 

 

Questo, quindi, impensierisce le associazioni di gestori di bar e ristoranti, che con l'ingresso della Lega al governo contavano su un supporto superiore per le categorie. E in effetti, il Carroccio è già al lavoro per far "aggiustare" questo provvedimento. Come riporta il Tempo, infatti, Matteo Salvini ha lasciato filtrare che ha già preso in esame le problematiche emerse dalla bozza circolata. Claudio Durigon, sottosegretario al Tesoro, ha voluto precisare anche che la somma messa disposizione adesso per sostenere le aziende è pari a 10 miliardi di euro. La stessa cifra che l'esecutivo Conte ha messo in campo per finanziare tutti gli interventi del 2020, a partire da aprile scorso.

 

 

 

Ad essere modificata sarà innanzitutto l'indicazione dei mesi presi a riferimento, cioè gennaio e febbraio. Durigon, comunque, ha assicurato che la bozza circolata è da considerare già superata e in via di aggiornamento. "Un segno che la moral suasion della Lega nel governo Draghi è sicuramente più pesante e riconosciuta", come scrive il Tempo. Dal punto di vista tecnico, l'ammontare del contributo è pari al 20% della differenza tra l'ammontare del fatturato gennaio-febbraio 2021 e quello di gennaio e febbraio 2019 per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400 mila euro nel periodo d'imposta 2019. Scende al 15% per chi supera i 400 mila euro e fino a un milione. Ed è pari al 10% per chi supera un milione.

 

 

 

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