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Giorgia Meloni risponde alle accuse de La Repubblica: "Non faccio affari con i rom. Non è strano che mi voglia infangare?"

Giorgia Meloni  

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Giorgia Meloni non si fa intimidire dalle accuse de La Repubblica e risponde alle accuse del quotidiano che insinua che abbia fatto affari con i rom durante la campagna elettorale. "Non è strano che il quotidiano La Repubblica decide di pubblicare a piena pagina una notizia del genere che infanga il leader dell'unico partito di opposizione all'attuale governo italiano senza ritenere di farmi una telefonata?", sbotta la leader di Fratelli d'Italia sui social. "L'obiettivo è fare il proprio lavoro o buttare fango su Meloni? Non è strano che la notizia del 2013 esca oggi quando FdI è l'unico partito di opposizione ed è dato in crescita a ridosso del Pd? Mi pare abbastanza curioso". 

 

 

 

 

 

Il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari parla infatti di una presunta rivelazione di un pentito rom a cui la Meloni avrebbe dato 35mila euro per la campagna elettorale a Latina del 2013. "L'accusa sarebbe di frode elettorale, la stessa di Aung San Suu Kyi in Birmania dove c'è stato un colpo di Stato. Così fanno i regimi ma noi non siamo in un regime: vedere metodi che ricordano il Myanmar non promette bene. Noi non ci facciamo intimidire. Annuncio querela".  

 

 

"La presunta notizia si smonta facilmente: non faccio affari con i rom, non do soldi in contanti nelle buste del pane a un distributore di benzina e nel 2013, quando facevamo la campagna elettorale, i soldi non li avevamo. Non ho mai avuto un segretario maschio o una Volkswagen nera: è una notizia inventata che non è mai accaduta", tuona ancora la Meloni. "Se gli inquirenti avessero voluto chiedermelo io non avrei avuto alcun problema a rispondere", conclude la presidente di FdI. "Non conosco questo signore che tra l'alto, secondo altri pentiti non sarebbe attendibile: questa notizia mi infanga. Mi sorprende che sia finita su Repubblica senza che nessuno mi abbia chiesto un parere".

 

 

 

 

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