Nicola Zingaretti, una poltronissima dietro le sue dimissioni? Voci dal Pd: scherzano col fuoco
Le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Partito democratico sono arrivate all'improvviso, sconvolgendo la scena politica italiana. Dopo l'annuncio choc su Facebook, in molti si sono chiesti il perché di questo gesto. Secondo alcuni, Zingaretti si sarebbe dimesso solo per poi ripresentarsi come candidato sindaco a Roma, amministrata adesso dalla grillina Virginia Raggi. Nel comunicare le sue dimissioni, l'ex leader del Pd è stato molto duro nei confronti del partito: "Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid", ha scritto su Facebook.
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A partire da quel momento, sono stati scritti numerosi retroscena sui reali motivi dietro la decisione di abbandonare la guida della nave dem. In particolare, c'è chi ha ipotizzato che le dimissioni di Zingaretti siano funzionali a un grande piano per candidarsi sindaco di Roma, cosa che diventa possibile con le elezioni fissate a ottobre. Anche se chi ci ha parlato ha assicurato che le amministrative nella Capitale non sono nei suoi piani. E adesso lo conferma lui stesso.
A chi gli ricorda come si vociferi da tempo di una sua candidatura a sindaco di Roma, risponde così: "Ancora? Io faccio il presidente del Lazio". Una reazione infastidita che rende difficile credere che lui ci stia pensando veramente. "Nei prossimi giorni andrò a fare la tessera del Pd, la grande forza popolare che può garantire al paese il buon governo e l’alternativa alle destre - ha aggiunto l'ex segretario dem, parlando a margine dell’inaugurazione del Playground di Torre Gaia -. Ora ci sarà l’assemblea e qualsiasi scelta faranno io la rispetterò. Andiamo avanti e troviamo le forme migliori".