Mattia Santori e le sardine al Nazareno: "Occupare il Pd", l'Opa (ostile) degli anti-Salvini dopo l'addio di Zingaretti
Il punto più basso nella storia del Pd? Ci si va vicino: Mattia Santori e le sardine occuperanno la sede del Nazareno, a poche ore dalla decisione del segretario Nicola Zingaretti di dimettersi. Una presa del potere "morbida"? Un golpetto ittico? "Lanceremo un'occupazione simbolica del Nazareno - spiega il leader dei pesciolini, che un anno e mezzo fa si presero la ribalta della politica nazionale come forza anti-Salvini decisiva per la vittoria di Stefano Bonaccini alle regionali in Emilia Romagna -. Un atto in cui non sfonderemo nessuna porta, ma chiederemo di aprire le porte a tutta la società civile che in questo momento avrebbe voglia di essere coinvolta o invitata".
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Gli slogan sono quelli cari alla sinistra extra-parlamentare, di decennio in decennio: occupazione (magari senza la "K", per non turbare troppo le nuove generazioni), partecipazione popolare, società civile. Il tempismo più che sospetto è una conferma: nel vuoto di potere non creato ma certificato dal passo indietro di Zingaretti, forse c'è spazio anche per Santori, personaggio in cerca d'autore silenziato di fatto da questi lunghissimi mesi di anestesia politica causata dall'epidemia di Covid.
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"L'iniziativa - spiega lo stesso capetto bolognese - parte da un malessere, continuare ad assistere a un processo di ricostruzione del centrosinistra senza poter dire la nostra. In questo momento il Pd è un luogo dove si sta decidendo il futuro del centrosinistra, un luogo che ci interessa". Siamo di fronte quasi a una Opa ostile, visto che Santori spiega di non volersi "appiattire sul Pd", ma di voler "favorire l'idea di 'Piazza Grande', un partito federativo e una grande rete di associazioni che abbiamo messo in pratica, senza volere, con le piazze delle Sardine". Per Santori "non si può semplicemente stare a guardare" perché la crisi del Pd "ci riguarda, è parte del processo di ricostruzione di un campo progressista". Auguri.