Giuseppe Conte, il retroscena: dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti la mano tesa a Silvio Berlusconi
Si aprono nuovi incredibili scenari dopo che Nicola Zingaretti ha dato le dimissioni da segretario del Pd. Pare che questi non abbia ricevuto la telefonata del premier Mario Draghi ma abbia risposto a una chiamata dall'ex premier ed alleato Giuseppe Conte. "Ho conosciuto e apprezzato un leader solido e leale, che è riuscito a condividere, anche nei passaggi più critici, la visione del bene superiore della collettività", scrive l'ex presidente del Consiglio dopo averlo sentito al telefono.
Conte insomma è riconoscente con Zingaretti che lo ha sostenuto sempre durante la crisi di governo scatenata da Matteo Renzi. Ma, riporta La Stampa in un retroscena, è emblematico che l'addio di Zingaretti avvenga a pochi giorni dall'incoronazione di Conte come leader del Movimento 5 Stelle. La prima domanda che si pone al vertice del Movimento, subito dopo le dimissioni, sarà: che fine farà la faticosa alleanza con il Pd costruita in questi mesi di convivenza al governo? ZIngaretti ci ha lavorato strenuamente, e di sicuro Conte intende continuare sulla strada di una coalizione giallorossa.
Forse però non è l'unica strada percorribile. Perché Conte, vuole guardare anche a Forza Italia. Certo, molto dipenderà da chi guiderà il Pd e dalla legge elettorale. I grillini infatti sembrano spingere sul proporzionale, nella convinzione che torneranno molto più competitivi con a capo l'ex premier. Questo vuol dire tenersi aperti alle alternative. Conte, riporta sempre la Stampa, si sta convincendo che la coalizione debba avere un respiro più ampio e che vadano coinvolte le forze liberali che arrivano fino al partito di Silvio Berlusconi. Il Movimento 5 stelle, come lo immagina l'ex capo del governo giallorosso, dovrebbe giocare un qualche ruolo in un rinnovato grande centro in funzione europeista e anti sovranista. Sembra assurdo, ma nella politica tutto può succedere. Questo ormai è ben chiaro a tutti.
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