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Mario Draghi blocca l'esportazione dei vaccini: "cancellato" Conte (e l'Ue gli dà ragione)

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Decisione tosta e giusta di Draghi sul blocco all’esportazione di vaccini”. Così Carlo Calenda si è espresso a favore di Mario Draghi, il cui governo ha deciso di non accogliere la richiesta di AstraZeneca di esportare oltre 250mila dosi di vaccino in Australia. Una scelta sacrosanta in un momento in cui a livello europeo scarseggiano le dosi: in Italia sono già stati annunciati ritardi nelle consegne da parte di AstraZeneca, quindi è bene tenersi strette tutte le dosi possibili, evitando esportazioni inutili (che invece erano avvenute con mascherine e respiratori col governo presieduto da Giuseppe Conte proprio agli albori della pandemia). 

 

 

La motivazione ufficiale della Farnesina al no rifilato ad AstraZeneca è il fatto che il Paese destinatario della fornitura (Australia) è considerato “non vulnerabile” ai sensi del Regolamento Ue. Inoltre sono stati considerati “il permanere della penuria di vaccini nella Ue e in Italia e i ritardi nelle forniture dei vaccini da parte di AstraZeneca, l’elevato numero di dosi di vaccino oggetto della richiesta di autorizzazione all’esportazione rispetto alla quantità di dosi finora fornite all’Italia e, più in generale, ai Paesi dell’Ue”. 

 

 

Inoltre dal governo Draghi è stato specificato che non va tenuta alcuna scorta dei vaccini di AstraZeneca: bisogna procedere in maniera costante con le somministrazioni, anche alla luce dell’ultima circolare diramata dal ministero della Salute che prevede una dose unica per i soggetti guariti che avevano contratto il virus. 

 

 

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