Scandalo mascherine, l'intercettazione: "Domenico Arcuri me lo ha promesso". Tre arresti, la posizione dell'ex commissario si complica
"Domenico mi ha promesso che...". Dalle stelle (più o meno) alle stalle nel giro di appena 48 ore. Sembra essere questo il destino dell'ex commissario straordinario all'emergenza Covid Domenico Arcuri, sollevato dall'incarico e sostituito dal generale degli Alpini Figliuolo per decisione del neo presidente del Consiglio Mario Draghi.
Accadeva nella giornata di lunedì, e oggi, appena quarantotto ore più tardi, ecco partire le ordinanze di arresto domiciliare nei confronti di tre imprenditori attivi nel settore delle forniture di mascherine Ffp2 e camici sanitari. Ed ecco trapelare le intercettazioni telefoniche nelle quali i tre fanno ripetutamente il nome proprio di Arcuri.
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A essere indagati dai pm Rosalia Affinito e Paolo Ielo della procura di Roma sono Andelko Aleksic, Vittorio Farina e Domenico Romeo. I tre imprenditori risultano essere sotto inchiesta, a vario titolo, per i reati di frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata in relazione alla fornitura di 5 milioni di mascherine e 430mila camici destinati alla protezione civile del Lazio (tutta merce proveniente dalla Cina).
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Contestualmente, la procura di Roma ha anche disposto il sequestro preventivo di quasi 22 milioni di euro. Nel fascicolo di indagine si spiega che il 3 settembre 2020, in occasione di un viaggio a Roma, Vittorio Farina era riuscito a incontrare il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri. Nello specifico sarebbe anche emersa una intercettazione in cui Farina avrebbe spiegato ad Aleksic: "Domenico mi ha promesso che se gli arriva la lettera, autorizza quell’acquisto. La dovrebbe fare oggi, oggi la deve fare e oggi pomeriggio ci deve fare l’ordine". Da Piazzale Clodio si apprende comunque che l'ex commissario Arcuri sarebbe oggetto del traffico di influenze e non indagato nella vicenda.