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Mario Draghi, Dagospia: "Così ha umiliato Domenico Arcuri". Le due vere ragioni per le quali lo ha rimosso

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Le dimissioni di Domenico Arcuri, imposte da Mario Draghi, sono state chieste e ottenute la mattina di sabato 27 febbraio. Il premier si è consultato con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli,  e il capo della Polizia, Franco Gabrielli. Gabrielli si è poi consultato con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Il lunedì mattina è stato invece avvisato il nuovo commissario all'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo è stato avvisato lunedì 1 marzo. Il militare scelto da Draghi era anche in lizza per diventare Capo di Stato maggiore dell'Esercito.

 

 

Figliuolo però aveva e ha dalla sua la stima di Franco Gabrielli che lo ha conosciuto e lavorato quando era Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan (ottobre 2004 - febbraio 2005). Dopo aver trovato l'accordo su Figliuolo, Roberto Garofoli ha chiamato Arcuri e lo ha convocato alle 13.45 a palazzo Chigi per comunicargli che il suo tempo era finito. "A un certo punto sembrava che l'ex-premier ora in corsa per la guida dei 5 stelle non potesse far nulla senza consultarlo. Al dunque, forse è proprio questo che ha nociuto all'ex-commissario: l'aver assunto, anche al di là delle sue intenzioni, un ruolo politico o semi-politico improprio che non gli spettava ed era apertamente contestato (Renzi, Salvini), insieme alle numerose e parallele responsabilità che gli avevano alienato il sostegno di chi pure lo aveva stimato in passato", ha scritto l'ex direttore della Stampa, Marcello Sorgi.

 

 

 

“Un incontro rapido, freddo, definitivo”, ha invece scritto Repubblica. Arcuri è stato trattato, scrive Dagospia, in modo anche un po' umiliante. Doveva dimettersi, non poteva essere sollevato dall'incarico senza una sua lettera dove scriveva di voler lasciare l'incarico. La sua nomina, infatti, era avvenuta per decreto, quindi o si doveva scrivere un altro decreto o lo stesso Arcuri, dopo essere stato convocato a Palazzo Chigi, doveva tornare nel suo ufficio e scrivere la lettera di dimissioni. E così è stato. Draghi ha deciso di disfarsene per due ragioni: 1) Le varianti del Covid si stanno diffondendo rapidamente, il contagio aumenta in modo esponenziale e la terza ondata presto raggiungerà nuovi picchi..Con una nuova emergenza alle porte, Draghi ha voluto affidarsi all'esercito. 2) L'inchiesta sulle forniture di mascherine, guidata da Paolo Ielo della Procura di Roma hanno fatto crescere il timore che potesse allargarsi e coinvolgere proprio Arcuri.

 

 

 

 

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