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Marta Cartabia, indiscreto dal CdM: "Qui pensiamo al Paese e non ai partiti", la frase contro Dario Franceschini

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Prime spaccature nel consiglio dei ministri di vernerdì scorso 26 febbraio. Riunitisi per approvare la riforma dello Sport e il decreto per l'istituzione del nuovo Ministero della Transizione Ecologica, un paio di ministri sono rimasti sorpresi dall'apprendere dalle agenzie il cambio di vertice alla Protezione Civile con Fabrizio Curcio al posto di Angelo Borrrelli. Ennesima conferma che ci sono dossier che Draghi vuole utilizzare senza coinvolgere la squadra ministeriale vedi la squadra dei ministri, la delega ai Servizi Segreti a Franco Gabrielli, e lo stesso Curcio alla Protezione Civile. I malumori dentro al governo però sono evidenti.

 

 

 

La tensione sta iniziando a salire. Mario Draghi - si lamentano alcuni ministri - ha costruito una cabina di regìa interna all'esecutivo con i suoi tecnici di fiducia - dal sottosegretario Roberto Garofoli al responsabile del Tesoro Daniele Franco passando per Roberto Cingolani, Vittorio Colao e Marta Cartabia - solo a loro delega alcune decisioni.  L'unico "politico" con cui ha un dialogo e si confronta è il leghista Giancarlo Giorgetti. Questa spaccatura (politici-tecnici) è diventata reale durante il cdm di venerdì. Sul Ministero per la Transizione Ecologica, scrive il Fatto, "Draghi aveva individuato due super comitati interministeriali (Cite e Citd) formati da cinque ministri ognuno che avrebbero dovuto aiutare Cingolani e Colao a pianificare gli interventi e decidere come spendere buona parte dei 209 miliardi del Recovery Plan".

 

 

 

 

 

Nessun esponente del Pd, però, è presente in questi comitati. Così Dario Franceschini ha fatto rimarcare la questione e ha voluto far pesare la mancanza: "L'unico partito tagliato fuori sarebbe il Pd". Protesta che non è piaciuta alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, scelta direttamente dal premier e dal Quirinale. La Cartabia avrebbe risposto in modo molto freddo: "Dario, qui facciamo gli interessi del Paese, non dei partiti", facendo adontare ancora di più Franceschini. Anche se poi alla fine Draghi ha ceeduto e nei super comitati sono entrati lo stesso Franceschini e Orlando.

 

 

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