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M5s, Giuseppe Conte verso la leadership: "Ma ha chiesto carta bianca". E Rocco Casalino "sventola" sondaggi...

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Dopo un neanche un mese dall'uscita da Palazzo Chigi, Giuseppe Conte torna come leader del Movimento 5 stelle, un partito che Beppe Grillo vuole rifondato e sul quale l'ex presidente del Consiglio pretende di avere "carta bianca". Insomma, dopo giorni di trattative e di riflessioni Conte ha accettato di occuparsi della "ristrutturazione integrale" del Movimento oramai distrutto da liti, fughe ed espulsioni. Riporta il Corriere della Sera che l'ex premier non ha voluto al momento nessun incarico formale e si è preso una settimana per decidere. "Ovvio che Conte sarà il leader", rivela qualcuno che ha parlato direttamente Grillo. Al vertice con i big dei Cinque Stelle Conte ha assicurato che se il progetto sarà condiviso da tutti, "mi impegnerò a realizzarlo insieme agli iscritti, ai parlamentari e ai simpatizzanti". 

 

 

 

Quindi Conte, forte di sondaggi riservati e dei numeri snocciolati da Rocco Casalino, il suo fedelissimo portavoce, ha chiesto piena libertà per rifondare il Movimento e farlo passare dal partito del "vaffa" a partito europeista, ambientalista e moderato, come lo ha in mente lui. Luigi Di Maio gli ha offerto tutto il suo sostegno: "Conte offrirà alla nostra causa un contributo determinante", ha detto convinto il ministro degli Esteri. 

Da parte sua Beppe Grillo vuole che l'ex premier assuma in pieno la guida dei Cinque Stelle come capo unico e che non si faccia il direttivo a cinque, come si era precedentemente deciso, che non farebbe che alimentare le divisioni interne e le diverse correnti. Al massimo Conte sarà affiancato da una "segreteria" non meglio definita. Ci saranno poi da rivedere i rapporti con Davide Casaleggio e la piattaforma Rousseau. E questo sarà sì un bel nodo da sciogliere.

 

 

 

Anche perché le fratture non sono sanate. Se Lucia Azzolina, Federico D'Incà, Castaldo e Stefano Buffagni accolgono con entusiasmo l'arrivo di Conte, non mancano i malumori. La rissa interna non si è spenta, le chat dei parlamentari sono infuocate. Nel mirino ci sono Crimi, Crippa e Patuanelli. Inoltre lo stesso Vito Crimi e Roberta Lombardi vogliono il voto su Rousseau per la governance a cinque il 17 febbraio come era stato deciso. Non solo. Tra Conte e Riccardo Fraccaro pare sia calato il gelo. Insomma, Conte sarà pure il nuovo leader ma non metterà d'accordo tutti. I nodi da sciogliere sono molti, forse troppi.

 

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