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Mario Draghi ha vita politica breve? La frase sfuggita a Elio Lannutti: "Ad agosto con il semestre bianco il liberi tutti"
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Se sulla Salute il nuovo governo ripercorre le ombre del precedente, lo stesso non si può dire sulla Giustizia. Alfonso Bonafede, manettaro tra i manettari grillini, è stato definitivamente archiviato. E con lui anche il suo stop alla prescrizione. Al posto del Guardasigilli dal passato da dj, Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale. "Un altro mondo", si limita a dire il forzista Francesco Paolo Sisto parlando con Augusto Minzolini. I tempi dunque sono cambiati. "Il caso Palamara - scrive il retroscenista sul Giornale - ha dato la prima botta, facendo venire a galla le magagne del sistema; il governo Draghi ratifica, invece, la nuova fase. Tant'è che le aree moderate o i bersagli di sempre del giustizialismo nostrano hanno cominciato a tirare un sospiro di sollievo". Ne è convinto anche il piddino Enrico Borghi che si sfoga così: "Il governo Draghi avvicinerà i riformisti e divaricherà gli estremismi di qualunque segno. A cominciare dai giustizialisti".
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Meno ottimista il senatore Elio Lannutti, che sul nuovo esecutivo guidato da un ex banchiere e da partiti opposti tra di loro non nutre grande speranza. Il Cinque Stelle si spinge anche oltre, lasciandosi andare a una profezia nera per Draghi: "Dentro questa maggioranza c'è il diavolo e l'acquasanta. Ad agosto, con il semestre bianco, ci sarà il liberi tutti". Comunque vada - è il ragionamento di Minzolini - è stato proprio il giustizialismo a dar vita a questo governo.
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La sua battaglia è stata uno dei collanti che hanno messo insieme personaggi sulla carta distanti. Come i due Matteo. Entrambi bersagli della magistratura militante, Salvini e Renzi si sarebbero convinti a unirsi in un unico governo. "Se ci stai a fare una riforma della giustizia - diceva il leader di Italia Viva al leghista - sono pronto anche a far cadere Conte". E l'altro: "La riforma della giustizia, la farò quando andrò al governo". Detto fatto.
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