Beppe Grillo, il retroscena: irritato per la fuga di notizie. A rischio il vertice di Bibbona
Beppe Grillo scrive sul suo profilo Twitter una frase che la dice lunga sulla tensione interna al Movimento 5 stelle: "Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere (Ludwig Wittgenstein)". Con ogni probabilità la frase del Garante del M5S si riferisca alla fuga di notizie sul vertice di Marina di Bibbona previsto domenica e incentrato sulla rifondazione del Movimento e sul futuro ruolo dell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Fuga di notizie che avrebbe particolarmente irritato Grillo e messo a rischio lo stesso svolgimento del vertice.
Intanto continuano fughe volontarie ed epurazioni tra i grillini. "È arrivata la mail da parte del collegio dei probiviri nella quale mi si comunica la sospensione dal M5S fino a quando non sarà conclusa tutta la procedura", annuncia in un post la senatrice Barbara Lezzi: "Ho qualche giorno di tempo per presentare le mie controdeduzioni e lo farò puntualmente ripercorrendo tutte le fasi che mi hanno condotto alla scelta di votare No al governo Draghi", chiarisce la Lezzi. "Conosco lo statuto in tutte le sue parti, conosco bene tutte le regole sottostanti alle diverse procedure e ho agito e agirò rispettando il tutto", conclude la pasionaria grillina.
"Gestione disastrosa". Buffagni fatto fuori dal governo? Bomba atomica: i 5 stelle si estinguono?
Una procedura che non risparmia Alessio Villarosa, che annuncia: "Stamattina mi è arrivata la procedura di espulsione anche dal Movimento 5 stelle nazionale dopo aver ricevuto venerdì quel dal gruppo parlamentare M5s", annuncia in un post l'ex sottosegretario del Movimento che, a proposito della sua esclusione per i ringraziamenti del Movimento commenta: "Escludermi da un ringraziamento cancellando il mio lavoro e i risultati portati a termine da dentro il governo in questi anni qualifica semplicemente chi lo ha fatto. Io volo alto come ho sempre fatto senza polemiche, non ne ho bisogno".
I mal di pancia grillini aumentano. Ancor di più dopo le nomine dei sottosegretari. Spadafora e Buffagni ribollono. Grillo è furibondo.