Nicola Molteni, il leghista al Viminale: "Riparto dal Taser. Luciana Lamorgese? Ora prima l'Italia"
Aveva "bocciato" Luciana Lamorgese e ora il leghista Nicola Molteni lavorerà fianco a fianco con la ministra dopo essere stato nominato sottosegretario agli Interni. Molteni vuole ripartire dal taser: "La pistola a impulsi elettrici, era stata introdotta nel 2014 con ministro Alfano. Salvini ha ripreso la sperimentazione con grande successo e poi tutto si è bloccato. Il taser non è uno strumento di offesa ma di difesa. Con il taser, l'uomo che l'altra sera a Milano è stato ucciso da un poliziotto sarebbe ancora vivo", dice il leghista in una intervista a Il Corriere della Sera. "Il nostro stimolo al governo è quello di sottolineare il valore della sicurezza, che peraltro non è né di destra né di sinistra, ma di civiltà. In un momento in cui la crisi economica rischia di trasformarsi in crisi sociale e magari in crisi di ordine pubblico, lo Stato deve essere presente e visibile".
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Rispetto al tema dell'immigrazione Molteni ha "molto apprezzato il premier Draghi" che ha "rilanciato una maggior partecipazione dell'Ue ricordando che i confini italiani sono i confini dell'Ue. E ha anche definito 'cruciale' una politica europea sui rimpatri. Io credo davvero che per l'Italia vadano benissimo le politiche sull'immigrazione che adottano gli altri paesi europei, che hanno frontiere invalicabili".
Quanto ai decreti sicurezza, "che io condivido al 100%", sottolinea il sottosegretario, "sono ancora del tutto in vigore per l’80%. È stata modificata la parte sull’immigrazione, ma il fatto che tutto il resto non sia stato toccato credo sia la prova che siano degli strumenti utilissimi. Ricorda? La legittima difesa, la sicurezza urbana, la videosorveglianza nei Comuni, nelle case di riposo e negli asili, il contrasto alla criminalità organizzata anche attraverso sequestri e confische, l’ammodernamento della Polizia".
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Molteni tiene a precisare di essere favorevole al dialogo e di non essere affatto una persona divisiva: "Sono convinto che il confronto e il dialogo siano davvero un valore. Peraltro, in questo momento il bene del Paese viene prima di qualsiasi interesse di parte. Per questo Salvini ha scelto di portare la Lega, il primo partito italiano, a dare un grande contributo a questo governo". E conclude: "Ho il telefonino pieno di messaggi di congratulazioni da parte di parlamentari del Pd e dei Cinque stelle. Penso di essere tutto tranne che divisivo, credo di essere una persona di dialogo e di buon senso, e devo dire che questo mi viene anche riconosciuto. Il racconto del Molteni che divide è stata un’operazione giornalistica".