Coronavirus, primi arresti per le mascherine: quei due nomi che fanno tremare Domenico Arcuri
I finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, coordinati dalla Procura di Roma, hanno arrestato Solis San Andreas Jorge Edisson e l'imprenditore Mario Benotti nell'ambito dell'inchiesta sull'affidamento per un valore complessivo di 1,25 miliardi di euro per l'acquisto di mascherine durante l'emergenza Covid. Le accuse sono di traffico di influenze illecite in concorso e aggravato dal reato transnazionale.
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Le indagini riguardano gli affidamenti, per un valore complessivo di 1,25 miliardi di euro, effettuati da Domenico Arcuri per l'emergenza Covid a favore di 3 consorzi cinesi per l'acquisito di oltre 800 milioni di mascherine di varie tipologia, effettuate con l'intermediazione, non contrattualizzata dalla struttura commissariale, di alcune imprese italiane. Nel provvedimento il gip afferma che "dall'attività di intercettazione è emerso che Mario Benotti, dopo aver ampiamente lucrato illecitamente per i contratti di fornitura delle mascherine, non pago di quanto sino ad allora ottenuto, aveva intenzione di continuare a proporre ulteriori affari al commissario Arcuri".
Il gip cita anche una serie di intercettazioni che mettono in difficoltà il commissario Arcuri. In una Solis afferma: "Tu sai come arrivare ad Arcuri? Io c'ho il numero di Arcuri, tutto". In questo contesto Solis alletta questa persona con prospettive di lauti guadagni. "C'è tanto capitale in Cina che tu guadagni un centesimo in tre miliardi di mascherine. Al mensile soltanto mi hai capito tu c'hai un amico lì dentro è quell'amico serve. tu sei bravo per arrivare a Arcuri. Arcuri conosce il gruppo nostro, con tuo amico Arcuri occhi chiusi te compra, perche' noi abbiamo dato credito per 400 milioni all'Italia che nessuno, nessuno lo ha e hanno pagato tutto", si legge nella intercettazione.