M5s, lascia anche Emanuele Dessì: "Non è più casa mia", un altro colpo durissimo per Di Maio
Il Movimento 5 stelle perde un altro pezzo. Lascia infatti il senatore Emanuele Lele Dessì, "questa non è più casa mia", si è sfogato in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. "Ho sperato fino a ieri che qualcosa potesse cambiare, inutilmente", ha scritto. "Non sono mai stato d'accordo nel dare la fiducia a questo governo ma ho voluto, con l'assenza il giorno del voto, dare un ulteriore possibilità di ripensamento, soprattutto a me stesso", sottolinea Dessì. "Lasciare compagni di viaggio a cui voglio un mondo di bene non è facile, 15 anni di storia comune non si cancellano facilmente".
Dessì nutre ancora delle speranze: "Forse un giorno ci ritroveremo in qualche battaglia insieme, lo spero, oggi però devo andare via", ha continuato. "Questa non è più casa mia. Esco dal Movimento 5 stelle con un enorme tristezza nel cuore ma anche con tanta rabbia. Nei prossimi giorni ci sarà modo per parlare e per vederci con chiunque abbia voglia di confrontarsi e di continuare a lottare", ha concluso.
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Entrerà anche lui nel gruppo dei dissidenti pentastellati? Alla Camera ha già preso forma una nuova componente all’interno del gruppo Misto: si chiama “L’alternativa c’è” e conta 13 ex grillini, ma presto potrebbero aggiungersene degli altri. Il nome deriva dallo slogan pronunciato dai ribelli in Aula il giorno della fiducia, proprio per esprimere dissenso rispetto al nuovo esecutivo. Per ora vi aderiscono Massimo Enrico Baroni, Pino Cabras, Andrea Colletti, Emanuela Corda, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero, Maria Laura Paxia, Francesco Sapia, Arianna Spessotto, Rosa Alba Testamento, Raffaele Trano e Andrea Vallascas.
L’alternativa c’è, quindi, sarebbe l’unica forza d’opposizione in Parlamento insieme a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. E sull’eventualità che sia Alessandro Di Battista a guidare il gruppo dei ribelli, la deputata Paxia si mostra possibilista. “Il suo sarebbe un supporto graditissimo, se vuole dare una mano siamo contenti ma in prima linea ci siamo noi in Parlamento: dobbiamo dimostrare di saper fare opposizione".