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Coronavirus, Mariastella Gelmini: "Le chiusure non dalla domenica, ma dal lunedì", cambio di passo rispetto a Conte

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Come cambiano le serrate al tempo di Mario Draghi? Lo spiega Mariastella Gelmini, ministro delle Autonomie, che ha spiegato in che modo cambieranno gli interventi dell'esecutivo nel corso dell'incontro con le Regioni e gli Enti locali: "Il sistema dei parametri (per definire i colori delle zone in Italia nell’emergenza Covid) si può affinare, ma probabilmente non con il decreto in arrivo, ci vorrà un tavolo tecnico", ha premesso il ministro di Forza Italia.

"In ogni caso - ha ripreso la Gelmini -, per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì". Insomma, un cambio di passo rispetto a Giuseppe Conte. Si pensi al caso delle chiusure stabilite poche ore prima per San Valentino, che cadeva di domenica, chiusure che hanno vanificato migliaia di prenotazioni ai ristoranti e un consistente giro d'affari. Insomma, un colpo di grazia ai ristoratori estenuati.

E ancora, il ministro Gelmini ha aggiunto che "il governo sta lavorando intensamente in queste ore sul nuovo provvedimento anti-Covid. Sono naturalmente in costante contatto con Palazzo Chigi e contiamo di farvi avere, nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm". Anche in questo caso, si marca la differenza rispetto al tandem Conte-Casalino, che sfornava i dpcm a tarda sera e, di solito, a ridosso della data di attuazione. Per il governo Draghi, ha concluso la Gelmini, "è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita". 

Nel frattempo, la pandemia continua a mordere, con l'Italia alle prese con la rapidissima diffusione della variante inglese. A snocciolare alcune cifre è il monitoraggio indipendente della Fondazione Gibme, relativa al periodo 17-23 febbraio: "Secondo le nostre analisi - ha dichiarato il presidente Nino Cartabellotta - l’incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente è l’indicatore più sensibile per identificare le numerose spie rosse che si accendono nelle diverse Regioni. Nel dettaglio, nella settimana in questione, in 74 province su 107, pari al 68,5% del totale, si è registrato un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con valori che superano il 20% nella bellezza di 41 province.

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