Antonio Di Pietro torna in politica. L'indiscrezione familiare: "Se glielo sanno chiedere..."
Il gran ritorno di Antonio Di Pietro. Tutto apparecchiato, manca solo il momento giusto. A confermarlo, al Corriere della Sera, è la nipote dell'ex pm di Mani Pulite, Valentina Bozzetti, 54enne responsabile di Italia dei valori nel Molise. Alla ex toga il buen retiro tra masserie, campi da attraversare in trattore e olive da raccogliere sta ormai stretto. Nella sua Montenero di Bisaccia ci passa una settimana al mese, per curare da vicino il vasto podere e le carte che sta seguendo da avvocato. Per il resto, è a Bergamo (sua città adottiva fin dagli "epici" trascorsi milanesi) con un occhio su quanto sta accadendo a Roma.
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"Lo tirano per la giacchetta - racconta la nipote -, gli chiedono di farsi avanti, ma lui dice 'ho finito, ho finito'". A tirarlo per la giacchetta sarebbero, stando alle indiscrezioni e ai retroscena incrociati, gli ambienti vicini a Davide Casaleggio e ai fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. Pare che se davvero verranno espulsi per aver votato no a Draghi, i ribelli grillini possano creare un nuovo partito, grazie al simbolo di IdV offerto generosamente proprio da Tonino.
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Una bomba politica che poggia sulle simpatie reciproche e le affinità elettive tra Di Pietro, primo storico populista manettaro della Seconda Repubblica, e Alessandro Di Battista, che dei dissidenti non sarà (dice lui) il capo-corrente ma di sicuro è il riferimento morale e ideologico. "Mio zio è bionico - sottolinea maliziosa la signora Bozzetti -, è sempre in movimento e se uno glielo sapesse chiedere...". "Lo vedo che dentro sta male quando nota tanti incompetenti, è fatto così - conclude la nipote -. L'eredita di quanto fatto, Idv non vorrebbe lasciarla andare anche se mio zio ha fatto bene a lasciare il simbolo a Ignazio Messina per non finire in certe beghe. Dice che Di Battista potrebbe funzionare?".