Alessandro Di Battista, sospetti sul governo di Mario Draghi: "Sono sicuro che dietro ci sia Gianni Letta"
Alessandro Di Battista torna a fare opposizione. L'ex grillino non ha lesinato critiche al Movimento 5 Stelle e neppure al governo che gli è costato l'addio al mondo pentastellato. È stato proprio il "no" a Mario Draghi a costringerlo a fare la valigia e lasciare una forza politica ormai in contrapposizione con i suoi ideali. Ma Dibba è in buona compagnia. Molti i grillini che in questi giorni sono stati messi alla porta e proprio a loro va il suo pensiero: "Non sono d’accordo con l’espulsione di chi ha votato contro la fiducia al governo - ha premesso su Instagram -, ma io non sto capitanando correnti o scissioni o fondando partiti. Mi sto dedicando da fuori a portare avanti determinate battaglie che erano del Movimento Cinque Stelle. Io non ho cambiato idea. Non sono io a non pensarla più come il M5s, ma è il M5s a non pensarla come me”. In sostanza Di Battista allontana l'ipotesi che lo vedeva alla guida di un nuovo partito formato a sua volta dai riottosi pentastellati.
"Il governo - ha poi proseguito - è un’accozzaglia indecorosa e un assembramento parlamentare pericoloso. Non ho le prove, ma sono sicuro che Gianni Letta sia l’artefice dell’operazione Draghi. Renzi l’aveva organizzata con degli agganci: con Salvini, Gianni Letta, tutti i giornaloni che negli ultimi due mesi avevano infangato questo governo”. Ma l'ex Cinque Stelle ne ha una per tutti: “Salvini farà credere di picconare il governo, ma non se la prenderà con Draghi perché è un pavido”. Così come “Meloni non farà vera opposizione: sarà un’opposizione elettorale, non sostanziale. Attaccherà il pd e i cinquestelle, ma anche lei si comporterà in maniera pavida".
Ma non è finita qui, perché Dibba punta il dito anche contro il nuovo premier: “Draghi per me è l’antitesi rispetto a determinate idee sullo stato sociale e sull’attenzione al piccolo, alle piccole imprese. Se poi dovesse convertirsi a quanto è maggiormente colpito in questo periodo bene venga, ma io non mi fido. Ogni volta che Draghi dice qualcosa - anche alcune azioni già volute da Conte - sembra che sia venuto in terra il tredicesimo apostolo. Questo non mi sta bene”. D'altronde i banchieri sono da sempre stati i "nemici" del fu Movimento. Ma i tempi sono cambiati.