Giuseppe Conte, il sondaggio di Tecné lo dà in calo al 30,6 per cento: "Una fiducia caricata a molla"
Giuseppe Conte è uscito da Palazzo Chigi lasciandosi alle spalle un alto gradimento. L'avvocato del popolo può così dire addio al 60 per cento della fiducia. Ad oggi, secondo le stime di Carlo Buttaroni, è quotato al 30,6 per cento. Un vero e proprio smacco, soprattutto se si pensa che il nuovo premier, Mario Draghi, è dato al 61 per cento. L'ex presidente della Banca centrale europea - spiega il presidente di Tecnè a Italia Oggi - viene superato solo dal presidente Sergio Mattarella con il suo 70 per cento abbondante, mentre Giuseppe Conte è uscito di scena con un apprezzamento, in costante calo per l'alleanza giallo-rossa nell'ultimo anno".
In sostanza, è il ragionamento di Buttaroni, "Conte ha pagato il prezzo più caro, al di là di meriti e demeriti" registrando una percentuale di gradimento che corrisponde a quasi la metà rispetto a quella raccolta da Draghi inaugurando il suo nuovo esecutivo. Eppure per il sondaggista si tratta di un "effetto del tutto comprensibile, perché dopo un anno in cui il Conte 2 ha continuato a perdere molti consensi a causa delle troppe confusioni, incertezze e incoerenze, la fiducia è come caricata a molla".
L'incertezza che ha caratterizzato l'esecutivo dell'avvocato del popolo ha messo a repentaglio l'economia e le relazioni sociali. "Il Conte 2 è stato danneggiato pesantemente proprio dalla strategia ondivaga nel contrasto all'emergenza coronavirus e, a seguire, nel sostegno all'economia", ribadisce Buttaroni. Per questo il consiglio del presidente di Tecnè è che Draghi si occupi immediatamente dell'emergenza economica con un occhio soprattutto al lavoro: "Il Recovery plan - è la sua conclusione - viene percepito come un fattore trascendente, mentre l'immanente è fatto di altro: la paura di perdere il posto di lavoro, l'incertezza di sapere se tra un mese la propria attività sarà ancora aperta, lo spettro dei fallimenti".