Mario Draghi, il sondaggio di Nando Pagnoncelli: il premier spacca anche gli elettori Cinque stelle
I Cinque stelle si spaccano su Mario Draghi non solo nella realtà ma anche nei sondaggi. Il neo presidente del Consiglio Mario Draghi che, come scrive Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera illustrando il suo sondaggio, "parte con il vento dell'opinione pubblica in poppa, infatti il 60% degli italiani esprime una valutazione positiva sul premier, per il 27% è negativa e il 13% sospende il giudizio) ha diviso anche gli elettori grillini. "Le valutazioni positive prevalgono in tutti gli elettorati con l'eccezione dei pentastellati che si dividono esattamente a metà", sottolinea Pagnoncelli. "L'indice di gradimento (calcolato escludendo coloro che non si esprimono) è pari a 69 e, considerando i premier che si sono succeduti negli otto precedenti esecutivi al loro insediamento, si colloca al secondo posto preceduto solo da Mario Monti (73)".
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Un po' più basso il gradimento del governo: il 54 per cento dà un voto positivo, il 33 negativo e il 13 per cento non si esprime. Significativo anche questo dato: "I giudizi negativi prevalgono solo, sia pure di poco (47 contro 45), tra gli elettori del M5S (che è nella maggioranza), mentre tra quelli di FdI (che è all'opposizione) prevalgono quelli positivi (56 contro 38)", scrive ancora il sondaggista. "I primi vedono ridimensionato il loro peso nella nuova maggioranza extralarge, mentre i secondi oltre ad esprimere soddisfazione per la fine del governo Conte 2 sembrano apprezzare l'ingresso dei due (ex?) alleati di centrodestra, Lega e Forza Italia".
Sicuramente non convince molto il nuovo esecutivo visto che "un italiano su tre si esprime negativamente", il 55 per cento infatti, continua Pagnoncelli, "prevede (o auspica?) che le scelte più importanti vengano prese da Draghi e dai ministri tecnici, mentre il 20 per cento ritiene che prevarranno i partiti e i ministri politici, ma uno su quattro non sa proprio cosa aspettarsi".
Infine, in materia di emergenza sanitaria, il 38 per cento degli intervistati "ritiene che sarebbe meglio mantenere le misure restrittive attuali, il 34 per cento vorrebbe addirittura un lockdown più severo, limitato nel tempo ma generalizzato in tutta Italia, mentre il 16% reclama l'allentamento delle misure attuali".