Giorgia Meloni, "convintamente e coerentemente": la leader di FdI rilancia il suo "no" a Mario Draghi
Manca un minuto alle 22. Torniamo alla serata di ieri, giovedì 18 febbraio. Alla Camera dei Deputati, Mario Draghi ha appena incassato la fiducia, la terza di sempre in termini di consenso (battuto soltanto da un governo Andreotti e da Mario Monti). Insomma, tutti o quasi con il presidente del Consiglio. In quel "quasi" ci sono i Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni, schierati contro il governo. Insieme a loro i grillini dissidenti. Ormai quasi ex-grillini, dato che le espulsioni dei dissidenti stanno fioccando.
E la Meloni rivendica quel suo "no". Lo ha fatto prima del voto a più riprese, ovviamente. Lo ha fatto anche in un accorato intervento in aula, in cui ha parlato di "Parlamento commissariato", ha invitato a diffidare "di certi partiti" e ha detto che senza l'opposizione di Fratelli d'Italia "nel nostro Paese ci sarebbe una situazione da Corea del Nord". Parole pesantissime. Così come è di forte impatto simbolico un tweet della Meloni, quel cinguettio piovuto quando mancava un minuto alle 22. La leader di FdI, infatti, ha rilanciato le immagini del tabellone elettronico alla Camera su cui si leggeva. "Meloni Giorgia ha votato no". Il voto, infatti, era nominale. A corredo, il commento: "Convintamente e coerentemente".
Insomma, Giorgia marca le differenze. Le mette in evidenza. Impossibile non cogliere una puntura a Matteo Salvini: ora, il loro percorso, prende strade temporaneamente divergenti. Nel corso del suo intervento in aula, la Meloni ha anche affermato: "Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati. Potrei giustificare così la scelta di FdI che oggi voterà contro, ma non è così. È per un fatto di serietà, i cittadini devono diffidare dai partiti che non mantengono la parola data". Messaggi chiarissimi, quelli di Giorgia Meloni.
Video su questo argomento"Censura sugli sbarchi". Immigrati, il meloniano picchia durissimo: "Il governo Pd-Rackete?"