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Matteo Salvini, la replica a Mario Draghi: "Sì, ma quale Europa?". E umilia Conte: "Ciampolillo dov'è?"

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Parla poco prima delle 22.10, Matteo Salvini, in aula al Senato per le dichiarazioni di voto nel giorno della fiducia di Mario Draghi. Parla per la Lega, il leader, ed esordisce con una battuta, sferzante: Noi ci siamo, non vediamo il senatore Ciampolillo ma ha ancora tempo di arrivare prima del voto... Ringraziamo Draghi per aver riportato la serietà in quest'aula". E ogni riferimento a Giuseppe Conte non era puramente casuale. Dunque, Salvini ha rimarcato: "È cambiato il mondo. Abbiamo messo il bene dell’Italia prima dell’interesse di partito". Parole, queste ultime, che sembrano quasi rivolte a Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, fuori da questo governo e spesso "pungenti" con il Carroccio che ha preso una strada opposta.

 

Dunque, una replica a Draghi stesso, che nel suo discorso aveva parlato dell'Europa e della cessione di sovranità in nome di un interesse superiore, oltre ad aver ribadito l'irreversibilità dell'euro: "L’Europa è la nostra casa. Ma quale Europa? L’Europa culla del cristianesimo, l’Europa del benessere, della crescita e della famiglia. Non l’Euorpa dell’austerity, dei tagli di bilancio e dei camionisti italiani che vengono fermati alla frontiera del Brennero", ha replicato Salvini. Insomma, Europa sì, ma non a tutti i costi. Il messaggio è arrivato, forte, chiarissimo.

Nel suo intervento, Salvini ha poi citato  Benedetto Croce, Alcide De Gasperi e Oriana Fallaci, per poi elencare tutta una serie di opere per cui la Lega si impegnerà in questa fase di ritorno nell’esecutivo. Il leader del Carroccio ha poi ribadito la fiducia al governo da parte di quello che ha definito "il primo partito italiano".

 

Infine, Salvini ha chiosato: "L'Europa ci chiede di difendere i confini italiani, che sono confini europei. E per la Lega sentire parlare di cambiare passo all'Europa" sui migranti "è "qualcosa che ci riempie di gioia e di orgoglio", ha concluso Salvini. Il riferimento è a quanto detto da Draghi nelle repliche, quando ha preso l'impegno di raggiungere un accordo sulla redistribuzione dei migranti a Bruxelles, quell'accordo su cui la Ue ha sempre fatto orecchie da mercante.

 

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