Nicola Morra si sente “grillino fino al midollo”, eppure è disposto a correre il rischio di andare incontro a sanzioni o addirittura all’espulsione, decidendo di non votare la fiducia a Mario Draghi. “Non la do a scatola chiusa”, ha dichiarato in diretta su La7. “Io ho già detto la mia, riassunta nella massima ‘vedere cammello pagare moneta’ - ha aggiunto il senatore del Movimento 5 Stelle - sono fiducioso fino a un certo punto. Ciascuno a una storia, Mario Draghi ne ha una particolare che conosciamo, alcuni potranno apprezzarla altri no, a me interessa la qualità delle misure”.
Mario Draghi, "in quanti non votano la fiducia": rivolta interna al M5s, "scene di guerriglia"
Il governo di Mario Draghi si è appena insediato, ma già deve fare i conti con l’aria pesante che si...Di conseguenza Morra è inamovibile dalla sua posizione: “Io a priori non do la fiducia, valuterò per singoli provvedimenti. Tutti si auspicavano tra l’altro un governo di alto profilo, una mia amica citava Dante Alighieri: ‘perderei la speranza dell’altezza’”. Posizione che ha ribadito quando è stato incalzato sul voto di mercoledì in Senato: “Io escludo di poter votare a favore”, ma neanche dice che voterà contro perché sa che ciò comporterebbe l’espulsione immediata dal M5s.
Maria Elena Boschi, "in che ministero se la ritrovano i 5 Stelle": caduto il veto con Mario Draghi
Il governo formato da Mario Draghi è più politico di quello che si poteva immaginare, ma pare che su quest...E quindi potrebbe astenersi, come ha fatto capire tra le righe: “Spero di poter ottenere, attraverso un dibattito interno alla nostra assemblea, una posizione comune che consenta di non tradire i suoi valori e la sua storia”, ha spiegato Morra, ricordando di aver “chiesto la ripetizione del voto” su Rousseau perché “Beppe Grillo nel video che ha preceduto il voto ha messo anche il veto a una forza politica che poi è risultata parte integrante della compagine governativa”.