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M5s, il veto a Marta Cartabia: "Se tocca la prescrizione pronti a ritirarci dal governo". La minaccia di Vito Crimi in assemblea
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“Se qualcuno abbatte la prescrizione noi ci ritiriamo dal governo”. Questa è una delle frasi (disperate) che il Corsera attribuisce a Vito Crimi, alle prese con la rivolta interna al Movimento 5 Stelle per le difficoltà a ingoiare un governo presieduto da Mario Draghi e composto da nemici del calibro di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Gli ultimi confronti con deputati e senatori grillini sono stati molto duri per l’attuale capo politico, che ormai non sa più che pesci prendere: neanche i ruoli da sottosegretari e viceministri sembrano poter placare la rivolta, anzi al massimo la acuiscono perché anche su quelli è difficile giungere ad un accordo.
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In attesa di capire cosa faranno i 5 Stelle e soprattutto quanti saranno quelli che voteranno no alla fiducia a Draghi (al Senato si vocifera che saranno almeno una ventina), Crimi ha toccato un tasto molto dolente, che è appunto quello della giustizia. Al posto di Alfonso “dj Fofò” Bonafede è arrivata Marta Cartabia, quindi è lecito attendersi un cambio di spartito repentino da questo punto di vista: proprio sulla prescrizione tanto cara al Movimento e all’ex ministro “manettaro”, i grillini potrebbero essere costretti a ingoiare un boccone amaro gigantesco.
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Sì perché la Cartabia è su posizioni diametralmente opposte a quelle del suo predecessore, che voleva abolire la prescrizione: “Che il processo debba avere una ragionevole durata è un principio di civiltà giuridica scritto nelle norme internazionali ed esplicitato nella Costituzione dal ’99”, ha spiegato la Cartabia. Tutt’altra musica rispetto a Bonafede, che aveva provato ad accorciare i tempi della giustizia con la proposta di irrigidire i tempi dell’indagine. E allora cosa faranno i 5 Stelle sulla Giustizia? Niente, come al solito, si rimangeranno anche quel “noi ci ritiriamo dal governo” perché non hanno davvero un’alternativa.
Ora ingoiatevi la Boschi. Indiscrezioni, la mossa di Draghi tutta da godere: schiaffoni a grillini e Pd
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