Sergio Mattarella e la quota-Quirinale: la sua mano dietro Guerini e Lamorgese. Una mossa troppo politica?
Su due ministri in particolare Sergio Mattarella ha insisto con Mario Draghi per garantire la continuità: Lorenzo Guerini alla Difesa e Luciana Lamorgese all’Interno. Lo scrive il Corriere della Sera, secondo cui si possono considerare in “quota Quirinale” anche Marta Cartabia alla Giustizia (perché il capo dello Stato, presiedendo il Csm, è il primo magistrato d’Italia) e la conferma agli Esteri di Luigi Di Maio. Quest’ultimo potrebbe risultare una scelta un po’ strampalata, ma nell’ottica del presidente della Repubblica ha senso perché l’ex capo politico del Movimento 5 Stelle si è fatto le ossa nell’ultimo anno senza produrre strappi rispetto alla strategia di rappresentanza dell’Italia. Per certo, le scelte di Lamorgese e Guerini non saranno delle più gradite a Matteo Salvini, il quale comunque non ha fatto alcun tipo di polemica. Anzi, ha insistito sulla bontà della scelta esprimendo massima fiducia nel premier.
Sempre il Corriere ha fatto notare che al Quirinale non piace che si parli di mediazioni da parte di Mattarella, che però è evidente che ci siano state. Anche se il grosso del lavoro ovviamente lo ha fatto Draghi, che si è affidato ai tecnici nei tuoi chiave per la gestione dei miliardi del Recovery Fund. Anche sul resto della squadra, scrive il Corsera, l’ex presidente della Bce ha lavorato in solitaria, trovando il giusto equilibrio politico in base ai partiti che comporranno la larga maggioranza e confrontandosi poi con Mattarella, come previsto dalla Costituzione.
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Tra i tecnici che ricopriranno incarichi cruciali per trascinare l’Italia fuori dall’emergenza sanitaria, economica e sociale spicca il nome di Vittorio Colao, che è anche un segnale di discontinuità forte con il governo presieduto da Giuseppe Conte: il supermanager era stato utilizzato per meri fini propagandistici e poi messo da parte senza tanti complimenti, Draghi invece lo ha rispolverato affidandogli un ruolo molto importante.
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