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Sondaggio di Termometro Politico, sì a Draghi e addio Di Battista? M5s, crollo verticale: ecco le cifre

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Non bastava l'addio di Alessandro Di Battista e nemmeno il "sì" abbastanza risicato al governo Draghi. Il Movimento 5 Stelle deve fare i conti con i sondaggi. L'ultimo lo dà nuovamente al ribasso. Nella media dei sondaggi settimanali di 5 istituti di ricerca (Swg, Euromedia, Index Reserch, Emg e Demos&p.) elaborata da Termometro politico i grillini scendono sotto la soglia del 15 per cento. Nelle rilevazioni la Lega di Matteo Salvini è sempre al primo posto con un dato medio del 23,7 per cento. Il Carroccio è calcolato al 24,3 per cento da Euromedia Research, mentre da Demos&pi. (22,8).

 

 

Staccato il Partito democratico. La forza politica di Nicola Zingaretti sembra irremovibile, ferma al 20 per cento nella media settimanale. Il Pd è alto nei sondaggi per Demos&pi. (20,9 per cento). Un numero rivisto invece da Euromedia Research che lo dà al 19,5 per cento. A sorpresa, forse merito della crisi di governo, cresce Italia Viva di Matteo Renzi, che infatti arriva, almeno nel sondaggio di Emg al 4,1 per cento. Lieve calo per Silvio Berlusconi che si attesta con Forza Italia al sette per cento. Fra i partiti minori, sempre molto vicine Azione di Carlo Calenda (3,5 per cento, la punta massima è di Index Research con il 3,8), Sinistra/LeU (3,4 per SWG arriva al 4). Infine +Europa al 2,1 per cento.

 

 

Il Movimento rischia anche un'emorragia tutta interna alla forza politica. L'addio di Dibba dopo il voto su Rousseau, rischia di far scricchiolare la tenuta dei pentastellati. Più di quanto già non lo siano. Il Corriere ha parlato di ben 40 parlamentari pronti a seguire il ribelle delfino di Beppe Grillo. Ma è un'altra ipotesi a far temere il peggio al reggente Vito Crimi: la creazione di un partito parallelo (composto da ex Cinque Stelle) anti-Draghi. 

 

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