Mario Draghi ha giurato al Quirinale con tre minuti di anticipo: è il nuovo premier. Sguardo serio, nessuna emozione
Con qualche minuto di anticipo, Mario Draghi ha giurato al Quirinale: alle 11.57, per la precisione. Insomma, si va di fretta sin dal giuramento. Con mascherina sul volto, il neo-premier di fronte a Sergio Mattarella non ha tradito alcuna emozione. Inizia, ufficialmente, la sua parabola da presidente del Consiglio. La formula di rito, dunque la firma. Ed è ufficialmente in campo, l'inquilino di Palazzo Chigi.
Già alle 11.40 tutti i ministri erano arrivati al Quirinale per il giuramento. Il secondo a giurare è stato Federico D'Incà, grillino, ministro per i Rapporti con il Parlamento. I primissimi ad arrivare al Colle sono stati la leghista Erika Stefani, ministro per la Disabilità, Mariastella Gelmini, Forza Italia, alla guida del dicastero degli Affari regionali, e Mara Carfagna, titolare del dicastero del Sud. Arrivato anche Renato Brunetta, Forza Italia, titolare della Pubblica amministrazione.
Dunque, una curiosità. Nel Salone della festa, dove si è tenuto il giuramento, nei minuti che lo hanno preceduto si erano creati due capannelli, due gruppi di persone: i ministri politici da una parte e i tecnici scelti da Draghi dall'altra. Insomma, come se fossero due fazioni.
Nel corso della giornata, Draghi ha anche incassato l'endorsement dell New York Times, che ha speso parole piene di entusiasmo per il neo-presidente del Consiglio: "Un gigante d’Europa si prepara a guidare il nuovo governo di unità in Italia", si leggeva nel racconto proposto dal NYT sulla nascita del nuovo esecutivo italiano. E ancora, si leggeva che Draghi "avrà il compito di guidare l’Italia attraverso una pandemia devastante e imprevedibile, ma deve anche garantirne il futuro spendendo in modo saggio ed efficiente il denaro raccolto collettivamente dall'Ue" per sostenere i paesi membri nel tempo della pandemia.