Alessandro Di Battista, il partito "anti-Draghi": in 40 pronti a seguirlo dal M5s, a capo Danilo Toninelli?
Alessandro Di Battista ha lasciato il Movimento 5 Stelle. Tutta colpa di Mario Draghi. Con il via libera su Rousseau dei grillini a un suo esecutivo, i Cinque Stelle si sono spaccati. Più di quanto già lo erano. Ma gli addi non sarebbero limitati al solo Dibba. Il più riottoso fra i riottosi gode infatti di grande stima tra i ribelli come lui. Tanto che il Corriere parla di 40 parlamentari pronti a seguirlo. O meglio, pronti a dire "no" alla fiducia al nuovo governo. Con la conseguenza che verranno espulsi. In merito il reggente Vito Crimi è stato chiaro: "Il voto è vincolante". Un modo come un altro per dire: chi non ci sta è fuori.
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Nulla di nuovo vista l'alta percentuale di contrari che si è espressa sulla piattaforma Rousseau (il 40 per cento). La novità invece è un'altra. L’ala ribelle si sfilerà in buona parte dalla corsa all’organo collegiale. Tra le possibilità al vaglio anche quella di dar vita a un nuovo partito anti-Draghi. D'altronde anche i più irriducibili si dicono "pronti a sfilarsi". In pista per la guida del Movimento potrebbe rimanere invece Danilo Toninelli. L’ex ministro, che ha difeso le ragioni del no, commenta: "Il voto va rispettato". Peccato però che l'ala ribella ormai conti circa 10-15 senatori e 20-25 deputati.
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Fiducioso Luigi Di Maio. Lui, che su Draghi ha cambiato idea in fretta e furia, commenta così l'addio di Di Battista: "Ieri ha fatto una scelta che rispetto, ma spero e credo che non sarà un addio. Per la scelta di Alessandro - prosegue in un post su Facebook - chiedo rispetto. Ho letto commenti vergognosi contro di lui in queste ore, retroscena e titoli di giornale indegni. Con Alessandro, come con pochissimi altri, il Movimento sarà sempre in debito. In alto i cuori".
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