Dino Giarrusso a L'aria che tira su Rousseau: "Una vittoria per il M5s, sono orgoglioso"
Ma con che faccia? Presto detto, con quella di Dino Giarrusso, grillino tra i più improbabili, anche solo per la sua determinazione nel difendere l'indifendibile e l'impossibile, sua missione principale nel partito delle Cinque stellette cadenti. E l'indifendibile, ora, è la farsa, la ridicola pagliacciata del M5s con il voto sulla piattaforma Rousseau per decidere su Mario Draghi e il suo governo. Voto annunciato, poi congelato, dunque riaperto in fretta e furia, il tutto in un contesto da saloon, con accuse reciproche e stracci volanti. Eppure, per Giarrusso, va tutto bene così. Anzi, benissimo.
Ospite in collegamento con L'aria che tira, il programma di Myrta Merlino in onda su La7, ecco che l'ex Iena afferma: "Capisco che la stampa debba fare sempre ironia sul M5S ma è una vittoria per noi il fatto che consultiamo la base, è giusto e ne vado orgoglioso. Rispetto chi voterà no ma io ho deciso di votare sì", conclude rivelando le sue intenzioni. Si fa notare a Giarrusso che se tutta la stampa sfotte il M5s, forse, un motivo ci sarà. E pare strano che non ne comprenda le ragioni, alla luce di quanto fatto dal suo partito negli ultimi giorni. Ma tant'è, dilungandosi sul voto sulla fantomatica piattaforma, ecco che Giarrusso aggiunge: "C'è chi vuole continuare quell'esperienza di governo. Adesso che c'è Draghi pare che anche lui, che di economia ne capisce, non voglia prendere il Mes. Senza Mes, Maria Elena Boschi diceva che non si poteva vivere, adesso ha cambiato idea, è una vittoria del M5S". Già, bella vittoria: Giarrusso sempre più improbabile, indecifrabile, surreale. Finge di non sapere che l'unica vittoria, per Boschi e Matteo Renzi, era cacciare Giuseppe Conte. Vittoria ampiamente conseguita.
E ancora, il grillino si improvvisa poi politologo. E sul nascente governo Draghi ci spiega che "sarà il più anomalo della storia repubblicana. Serve un grande giocatore di scacchi". E ancora: "Ci saranno sia ministri politici che tecnici, Draghi si sta dimostrando molto attento ad ascoltare tutti ma si tratta di un Risiko molto complicato, è una questione non di poltrone ma di equilibri", conclude il fine analista Giarrusso.