Sergio Mattarella, retroscena Dagospia: "Resterà al Quirinale per un anno in più. Con Draghi non doveva andare così"
Aveva un altro piano, Sergio Mattarella. Ma la folle crisi di governo e il caos nei partiti della maggioranza lo ha costretto a scegliere Mario Draghi per Palazzo Chigi. Intendiamoci: l'ex governatore della Bce era già considerato da tempo dal Colle "la riserva della Nazione". Semplicemente, non doveva essere "bruciato" così, sull'altare dello sfacelo di questa politica e di questo parlamento.
A riscrivere le tappe che hanno portato Draghi all'incarico da premier di un governo di unità nazionale è Dagospia, secondo cui il presidente della Repubblica si ritrova ora davanti a un problema "di natura istituzionale". Come tutti sanno (è l'orologio che scandisce le mosse e le strategie di tutti gli attori) il 6 febbraio 2022 il Parlamento voterà per il nuovo presidente. Bene, Draghi era la carta su cui Mattarella contava per un passaggio di consegne di altissimo profilo, in grado di rassicurare il mondo sulla tenuta del sistema Italia. Se quindi fra un anno i partiti che oggi lo sosterrebbero come premier si accordassero per "promuoverlo" al Quirinale si aprirebbe un clamoroso buco politico a palazzo Chigi, "fatto inimmaginabile perché mai successo prima", sottolinea Dago. "Ecco perché il piano del Colle, all’inizio, prevedeva Marta Cartabia premier e Draghi superministro dell’Economia", in maniera tale da permettere un passaggio relativamente indolore da via XX Settembre al Colle, col governo che sarebbe rimasto in carica in ogni caso. Alla peggio, sarebbe stato necessario un rimpasto. Sai la novità.
A far precipitare la situazione è stata "la caccia ai Volenterosi del Conte Ter, le proteste dell’Unione Europea sul ritardo del Recovery Plan, la presidenza italiana del G20 a ottobre con un premier di alto profilo". Draghi, insomma, è stata una esigenza e non più una scelta. E ora? Dago delinea uno scenario clamoroso: "Tra le varie ipotesi, l’unica che finora ha trovato una sua plausibilità è questa: Mattarella prorogato di un anno per permettere a Draghi di finire il suo lavoro e quindi dimettersi. Nuovo governo e Mariopio libero di succedere a Mattarella". Lo schema Napolitano, insomma, in salsa "Re Sergio".