Gianfranco Rotondi sul "no" di Giorgia Meloni a Mario Draghi: "Ha scommesso che fallirà, se perde paga"
Giorgia Meloni irremovibile. Fratelli d'Italia non sosterrà un eventuale governo presieduto da Mario Draghi. Una scelta criticata da tanti, ma che per Gianfranco Rotondi si presenta come una scommessa. Il cui esito - pare evidente - è del tutto sconosciuto. "Giorgia Meloni - spiega all'Adnkronos - acquista una rendita di posizione. Scommette sul governo Draghi, alla rovescia: pensa che fallirà, e lei andrà in orbita. Ma è una scommessa, appunto. Se Draghi avrà successo, Giorgia pagherà pegno e lo sa. Coraggiosa". Più che coraggiosa visto e considerato che il consenso dell'economista, almeno stando alle rilevazioni di Renato Mannheimer, si aggira attorno al 70 per cento. Un appeal così forte da attirare anche gli esponenti di FdI.
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"C'è stata una manovra di accerchiamento aggressiva nei confronti di Fdi, probabilmente stimolata dal pensiero unico dilagante che si è creato intorno a Draghi. Qualcuno è stato sobillato letteralmente, quando si vedono appelli a firma plurima è perché qualcuno li ha organizzati", ha ammesso Fabio Rampelli a Radio Cusano Campus.
Una cosa pare certa: i rapporti con gli alleati non cambiano. Nonostante Matteo Salvini e Silvio Berlusconi abbiano garantito pieno appoggio all'ex presidente della Banca centrale europea, le alleanze per le amministrative non sono in discussione. "Rispettiamo la scelta di Lega e Forza Italia di entrare in maggioranza ma riteniamo che sia un bene per il nostro sistema democratico avere una forza di opposizione come quella che andrà a ricoprire Fratelli d'Italia - ha detto Galeazzo Bignami -. È difficile poter sostenere che la decisione di non far parte della maggioranza sia una scelta di comodo, viste le nomine ministeriali e non solo che ci attendono". Lo stesso Rotondi, in collegamento con Tagadà, aveva ribadito che un sistema senza opposizione in Parlamento è un sistema totalitario. Non sarò questo il caso, viene da dire.