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Gianluigi Paragone a Omnibus su Mario Draghi: "Ombre nel suo passato, per esempio Mps. Mi spiace che Salvini lo appoggi"

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Tra chi si smarca dal coro di elogi per Mario Draghi, e non poteva essere altrimenti poiché il suo partito si chiama Italexit e il suo obiettivo è l'uscita dall'euro, ecco l'ex grillino Gianluigi Paragone, che dice la sua sul momento politico in un intervento a Omnibus, il programma del mattino in onda su La7. Pragone, nel suo ragionamento, non lesina una stoccata a Matteo Salvini per aver scelto di appoggiare l'ex governatore della Bce. "Io è da luglio che sento parlare di risorse che arrivano o arriveranno presto dall'Europa - premette attaccando la Ua -. Eppure stiamo assistendo sempre di più a un mondo dell'economia reale che subisce ferite e che sanguina. Dunque mi domando ancora una volta se non siamo nella retorica dell'Europa che va salvata come cosa in sé, perché è giusto farlo", rimarca.

 

"Sono molto pratico. Non è vero che il Nord ha fame di Mario Draghi, di euro o di Europa. Mi spiace che Salvini abbia fatto questa virata. Il distretto produttivo del Veneto, per esempio, è rimasto condizionato da questo marco meno forte del marco tedesco", continua Paragone. "Il 25% dei debiti europei nuovi sono nelle mani della Bce. Una banca centrale in questo momento tende a monetizzare il proprio debito, ossia a cancellarlo perpetuandolo. Ma la Bce, ha spiegato Christine Lagarde, per statuto non lo può fare. Il paradosso è che in un momento di emergenza la Bce si comporta come una banca centrale ma non lo può fare, perché non lo è".

 

Dunque, nel mirino di Paragone ci finisce direttamente il premier incaricato: "Mario Draghi è un interprete del vincolo esterno. Vero che non è molto simpatico ai tedeschi, ma pensare che non interpreti la matrice dell'unionismo e dell'eurismo è falso". Quando gli chiedono se Giorgia Meloni faccia bene a restare fuori dalla nuova maggioranza, il leader di Italexit afferma: "Io penso che faccia bene un pochino a tutto. Diciamo la verità: davvero pensiamo di andare avanti per un anno con una unanimità di consensi? Di Draghi sappiamo tutto, ma non sappiamo quello che realmente vuole fare. Per esempio, Draghi su Mps ha delle responsabilità e tra poco si andrà a votare a Siena. Insomma, Draghi non è il migliore perché è il migliore: ci sono parecchie ombre nel passato di Draghi", conclude Paragone.

 

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