Italia Viva e M5s, scontro su Mes e reddito di cittadinanza: alta tensione al tavolo, ora Sergio Mattarella che fa?
Un Vietnam, il tavolo a Montecitorio sul cronoprogramma della eventuale nuova maggioranza giallorossa. Si ripropone subito lo scontro tra le forze politiche in ballo: Pd, M5s e Italia Viva. Insomma, rissa ancor prima del varo del nuovo esecutivo. Tanto che ci si chiede come si possa sperare di dar vita a un simile governo, considerati i presupposti. Secondo quanto si apprende, sarebbe subito tornato a dividere i partiti l'argomento del Mes sanitario, cavallo di battaglia di Italia Viva e Matteo Renzi, uno dei punti per i quali aveva rotto e sui quali, però, sembrava possibile una mediazione. Situazione che potrebbe spingere Sergio Mattarella a percorrere strade alternative.
Stando a quanto rivela l'Ansa, Italia Viva avrebbe chiesto proprio il ricorso al Mes al tavolo sul programma condiviso di governo. I renziani avrebbero aperto anche a una richiesta parziale del prestito, previa valutazione delle misure da finanziare, insomma si sarebbero accontentati del Mes erogato non nel suo importo massimo. Netto però il no del M5s. I rappresentanti del Pd avrebbero invece ribadito la posizione di non contrarietà di principio se ci fosse un’intesa in maggioranza, pur cercando di "dribblare" il problema chiedendo più fondi alla sanità, al netto del Mes.
Ma non è finita. Perché i grillini, dopo la richiesta del Mes, avrebbero a loro volta rilanciando sul reddito di cittadinanza, misura nel mirino soprattutto dei renziani. Il M5s, nella discussione relativa al lavoro, avrebbe chiesto il completamento del reddito di cittadinanza "con il rafforzamento delle politiche attive e dei controlli, così come del resto era previsto all’inizio". E ancora, i pentastellati hanno avanzato la proposta di riforma degli ammortizzatori sociali con la previsione che essi siano destinati a tutte le categorie di lavoratori, compresi gli autonomi. Per quest'ultima categoria e per i professionisti, il M5s vuole introdurre un salario minimo e il principio dell’equo compenso. Scontro totale, insomma. E sembra davvero difficile ricucire.