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Matteo Renzi, "documento scritto": pronto a firmare, ma solo alle sue condizioni. Ha in pugno Pd e M5s?

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Matteo Renzi e la delegazione di Italia Viva hanno incontrato Roberto Fico, che ha ricevuto dal presidente Sergio Mattarella l’incarico di “esplorare” la possibilità di formare un nuovo governo presieduto da Giuseppe Conte e basato sulla stessa maggioranza che ha innescato la crisi. “Innanzitutto gli abbiamo chiesto di ringraziare Mattarella, la sua scelta permette di fare ciò che noi chiediamo da tempo, ovvero un confronto sui contenuti”, ha esordito Renzi al termine dell’incontro avvenuto a Montecitorio. “Questa non è una discussione tra singoli interessi di partiti, ma sul futuro del Paese”, ha dichiarato il fu rottamatore. 

Il quale tra le righe ha chiesto la testa del commissario Domenico Arcuri: “Dobbiamo capire come affrontare la prima emergenza, che è quella della campagna di vaccinazione. Oggi il vaccino è l’unica strada per uscire dalla terribile crisi in cui versiamo. Non servono interventi stravaganti e bizzarri, non servono primule, bensì una vaccinazione di massa e una grande capacità organizzativa, con un investimento sulla sanità all’altezza delle aspettative dell’Italia”. Inoltre Renzi ha ribadito di aver chiesto al presidente Fico di “verificare la possibilità di un accordo sui temi che Italia Viva ha sottolineato”. 

“Sappiamo che alcuni sono molto divisivi, ma sono tutti nell’interesse dei cittadini”, ha dichiarato l’ex premier, che poi ha dedicato un affondo a Conte: “Non servono riunioni notturne fino all’alba ed emendamenti che arrivano nel cuore della notte, serve un documento scritto”. Crimi lo ha chiamato “cronoprogramma”, Zingaretti “patto di fine legislatura”: sostanzialmente la stessa cosa sostenuta da Renzi, il problema è trovare un accordo su come riempire il documento che dovrà essere sottoscritto da tutti. “Questa non è una crisi che nasce da antipatie ma da risposte da dare ai cittadini - si è giustificato il leader di Iv - noi siamo pronti a fare la nostra parte, ovviamente preferiamo la soluzione di un governo politico a quello istituzionale, su cui comunque abbiamo dato la nostra disponibilità”.

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