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Paolo Romani, il "consigliere" a sorpresa di Giuseppe Conte? "Ogni tanto ci sentiamo"
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Fabrizio Roncone ha intercettato fuori da Palazzo Madama il senatore Paolo Romani, uno con cui “due chiacchiere è sempre meglio farsele” perché il suo “talento del mediatore s’è tutt’altro che sbiadito”. Il giornalista del Corsera è riuscito a strappargli un’ammissione su Giuseppe Conte: “Io e lui ci sentiamo? Ma no…”, ha dichiarato il senatore che per lungo tempo ha militato tra le file di Forza Italia e che adesso sta con Cambiamo, il partito che fa riferimento al governatore Giovanni Toti.
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In realtà poi Romani ha svelato che occasionalmente un contatto con il premier c’è: “Guardi, ogni tanto mi chiede quello che penso. Però di questo non l’autorizzo a scrivere nulla. Perché se si scopre che Conte ha rapporti con il nemico, lei capisce: può esplodere un bel casino”. Ciò non ha frenato Roncone dal pubblicare tutto sul Corsera, aggiungendo che secondo lui è sensato che Conte chieda consigli a personaggi del calibro di Romani o Massimo D’Alema, visto che il primo che vede quando si volta è Rocco Casalino… Anche se per il senatore non è proprio così: “In realtà, se si volta trova il suo capo di gabinetto, Alessandro Goracci. Che è preparato. E un po’ di scena politica sa inquadrargliela”.
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Inoltre Romani ha condiviso la sua teoria sul mandato esplorativo che Sergio Mattarella ha affidato a Roberto Fico: “Avrà un compito preciso, accertare che tra i vari partiti non vi siano veti su Renzi e Italia Viva. Può apparire un po’ bizzarro ma è così. Una volta che Fico verifica l’assenza di dischi rossi nei confronti di Renzi, risale al Quirinale e riferisce al capo dello Stato. Che, a quel punto, convoca Conte, conferendogli un ‘incarico politico’. Un minuto dopo si apre la partita per comporre un nuovo governo”. E per vincerla l’avvocato del popolo dovrebbe chiarirsi privatamente con Renzi: il che potrebbe essere una sconfitta non di poco conto, ma forse necessaria per tornare a Palazzo Chigi.
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