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Matteo Renzi, "nessun veto e niente nomi": così Giuseppe Conte per governare è costretto ad arrendersi a Italia Viva

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Stranamente Matteo Renzi ha scelto la linea del profilo basso e l’ha imposta anche a Italia Viva, che ultimamente è stata meno presente su giornali, televisioni e social, chiusa in una strategia del silenzio. Il fu rottamatore è rimasto a guardare mentre Giuseppe Conte dapprima cercava disperatamente i fantomatici “responsabili” per rimpiazzarlo e poi saliva la Quirinale per dimettersi. Ora aspetta nell’ombra che il premier si decida a mettere da parte l’orgoglio e si faccia vivo per riaprire una trattativa, o dialogo che dir si voglia. 

 

 

Allo stato attuale delle cose appare difficile, se non addirittura impossibile, che Conte possa formare un governo con numeri solidi senza il sostegno di Italia Viva. Non a caso all’interno del Pd sta crescendo l’agitazione, tanto che diversi esponenti hanno alzato il pressing affinché il premier si sieda a un tavolo con Renzi, che potrebbe offrire un governo più stabile rispetto ai “responsabili” raccattati in giro per il Parlamento. “Conte? Noi mai abbiamo messo veti su nessuno. Non lo abbiamo fatto a dicembre, né in aula quando ci siamo astenuti e non lo facciamo neanche adesso”, ha dichiarato Ettore Rosato a RaiNews. Successivamente, Renzi ha fatto sapere che a Sergio Mattarella, durante le consultazioni, non verranno fatti nomi per il nuovo premier (retroscena di stampa riferivano la preoccupazione di Conte, ossia che IV indicasse un nome alternativo).

 

 

“Ma serve un governo più solido - ha aggiunto - questo governo non aveva più un programma, andava avanti solo con decreti di emergenza e anche su questi con grande fatica”. Quindi il capogruppo renziano ha avvisato che una soluzione con Conte si può trovare, a patto che si arrivi a “una sintesi sulle questioni programmatiche principali, prima fra tutte il Recovery”. Stamattina era intervenuto sull’argomento anche Luigi Marattin, che a La7 aveva assicurato che non esistono divisioni all’interno di Italia Viva: “Siamo assolutamente compatti, stiamo discutendo tanto, in Parlamento non ci sono soldati che prendono ordini. Dobbiamo imparare a non avere più paura dei leader, in Italia si pensa sempre all’uomo solo al comando”. 

 

 

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