Augusto Minzolini, una barzelletta per umiliare Giuseppe Conte: "Occhio, qui ti si incu***"
Una gustosa digressione su Giuseppe Conte, firmata Augusto Minzolini. Il tutto in un retroscena su Il Giornale nel giorno in cui, come previsto, sono arrivate le dimissioni del premier, che ha rimesso il mandato sperando in un Conte-ter che, però, non sembra così semplice da raggiungere (i numeri sembrano non esserci e, soprattutto, potrebbero essere gli stessi partiti - Pd e M5s in primis, oltre a Matteo Renzi - a volersi definitivamente sbarazzare del presunto avvocato del popolo). Dunque, largo alla digressione.
Conte, spiga Minzo, inizia a diffidare di tutti le parti in causa, di tutti i leader della fu maggioranza giallorossa. E questo era noto. Dunque, al premier dimissionario avrebbero ricordato la barzelletta di Gigi Proietti, quella del "contadino e l'avvocato", che "lui da professore di diritto conosce a menadito: il legale che dice al cliente una serie di qui ti si incu*** intercalati da qui ti si incu***; e il contadino che alla fine esclama, "posso fa una domanda avvocà... ma quando se l'inc*** siamo sempre in due e quando ci si incu*** so sempre solo", si concludeva la barzelletta citata da Minzolini nel suo retroscena.
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Barzelletta che però, poiché con discreta approssimazione non si procederà ad elezioni anticipate, è destinata a mutare. Anzi, è già mutata. L'avvocato è "un Re nudo", dice Minzolini riprendendo le parole pronunciate nel giorno dell'astensione al Senato da Matteo Renzi. Re Nudo perché al dibattito sulla giustizia, quello su Alfonso Bonafede, sarebbe arrivato da sconfitto. Ed ecco che alla luce di tutto ciò, la barzelletta viene rivista. Minzolini scrive tagliente che "si è passati appunta dal qui se li incu*** di Gigi Proietti, al qui ti si incu***. E il premier che ha un forte istinto di sopravvivenza ha capito che era arrivato il momento di fare un passo indietro. Conclude Minzolini.