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Alfonso Bonafede farà fuori Conte. Indiscreto da Palazzo, gira una confidenza: "Si cambia fase"

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Vuoi vedere che sarà Alfonso Bonafede a far cadere Giuseppe Conte? Lo pensano un po' tutti: da Italia Viva ai responsabili, fino addirittura al Pd e al M5s. La sensazione è che se il ministro della Giustizia, mercoledì prossimo (anche se il voto potrebbe slittare a giovedì) in aula per la relazione sulla sua contestatissima riforma, "non farà una inversione a U", per dirla con le parole di Riccardo Nencini, segretario del Psi e unico senatore del gruppo renziano a votare sì alla fiducia, stavolta per il premier si metterà molto molto male. Ironia della sorte, sottolinea Augusto Minzolini: Conte "rischia di vedere infilzato il suo pupillo, visto che è stato lui a presentarlo ai 5 Stelle". Sulla giustizia, anzi sul giustizialismo alla Travaglio, si schianta tutta l'operazione responsabili, realizzata a Palazzo Chigi su meri calcoli numerici ma che "non tiene conto dei contenuti, dei valori, delle culture dei mondi a cui si rivolge, si tratti di liberali, socialisti e popolari", suggerisce ancora Minzo.

 

 

 

"Motivo per cui uno dei protagonisti di questa crisi - scrive il retroscenista sul Giornale -, rivolge un consiglio benevolo al premier: «Farebbe bene a salire al Colle a rassegnare le dimissioni martedì sera, o mercoledì mattina prima del voto. Almeno può tentare di giocare un'altra partita»". Gliel'ha detto a chiare lettere Bruno Tabacci, lo fa filtrare anche Dario Franceschini, che ai renziani confida: "Vediamo quanta gente porta a casa Conte fino a martedì. Se ha il cesto vuoto e continua con il veto su Renzi, si cambia fase". Una fase che ovviamente potrebbe non prevedere più Conte al centro di tutto. 

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