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Sergio Mattarella "ha captato voci inquietanti". Retroscena: Conte sale al Colle: lo fa fuori l'Europa?

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Attende il premier, Sergio Mattarella. E probabilmente Giuseppe Conte salirà al Quirinale già oggi, il giorno dopo aver ottenuto una fiducia risicatissima al Senato con soli 156 sì, compresi i voti dei senatori a vita e di due forzisti. La maggioranza è fragilissima, dunque, ma l'avvocato non sembra intenzionato ad arrendersi, a rassegnare le dimissioni per poi tentare la via del Conte-ter. Nella sostanza, però, il premier vorrebbe comunque prendere tempo, ragionare al rimpasto dei ministri e allargare comunque la squadra, convincendo a rientrare qualche esponente di Italia Viva e attraendo qualche altro "costruttore". Ma Mattarella, spiega il Giornale, è "preoccupato" e potrebbe costringerlo ad accelerare i tempi. Anche obbligandolo, di fatto, a far partire la crisi pilotata.
 

 

 

Il premier, per sua stessa ammissione è uscito "ammaccato" dal voto. E secondo il Giornale si chiedono al Colle: "Ce la farà ad andare avanti con una maggioranza così, ad insalata mista? Per quanto tempo? E come pensa di governare senza controllare le commissioni parlamentari? Qualunque riforma, pure la più piccola, rischia di impantanarsi". Di questo parlerà con Conte un Mattarella "preoccupato dalle reazioni internazionali". Il presidente, scrive il Giornale, "ha seguito le dichiarazioni allarmate in arrivo da Bruxelles" sul Recovery Plan. Da Gentiloni a Dombrovkis, la Commissione Ue ha espresso inquietudine per l'instabilità del governo italiano auspicando che "non metta a repentaglio il piano perché l'Italia è il maggior beneficiario: i fondi sono necessari per la ripresa, devono arrivare". Ecco la priorità del Colle: di fronte al rischio di perdere quei 200 miliardi, o usarli da dilettanti, il presidente non guarderà in faccia a nessuno, neanche a un premie appena "fiduciato".

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