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Giuseppe Conte, indiscrezioni dal Senato: le telefonate in pausa pranzo per convincere i "responsabili"

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Giuseppe Conte teme la prova del Senato. Il premier è quasi certo di non incassare la maggioranza assoluta sul voto di fiducia. E così, mentre tutti si fermano per la pausa pranzo tra un intervento e un altro in Aula, ecco che il presidente del Consiglio scarica gli ultimi colpi. Il Corriere della Sera, in un retroscena, parla di un Conte più intento a chiamare che a mangiare. Nella sosta infatti il premier si è attaccato al telefono, deciso a convincere quei "volenterosi" che stanno alzando il prezzo. I numeri sono ancora risicati e indecisi. Nonostante ci sia chi parla di quota 161 a portata di mano, i fedelissimi di Conte lanciano l'allarme: "Nulla è scontato, sulla carta non andiamo oltre i 154", vanno dicendo tra i corridoi. E ancora: "Sotto una certa soglia Conte sale al Quirinale".  E così, un premier disperato, si attacca alla cornetta.

 

 

Una novità assoluta: il presidente del Consiglio ha iniziato a prendere in considerazione le dimissioni. Questo almeno - stando ai "contiani" - se il distacco tra il governo e le opposizioni non supera "i 18 voti". Altrimenti, avvertono, "il rischio di precipitare verso il voto anticipato è reale". Per ora gli ultimi rumors danno a favore dei giallorossi una pattuglia compresa tra i 152 e i 159 senatori: quelli di M5S , Pd e Leu a cui si aggiungerebbero tra i 12 e i 15 voti provenienti dal gruppo Misto o di transfughi da altri gruppi e 7 dal gruppo delle Autonomie. 

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