Andrea Marcucci, "un premier del Pd". Conte sfrattato da Palazzo Chigi, una intervista molto sospetta
“Un premier del Pd se Giuseppe Conte cade in Aula? Non faccio previsioni sul futuro e non mi immolo sull’altare di nessuno, ma garantisco sempre lealtà”. Così il capogruppo Andrea Marcucci, descritto da Dagospia come uno dei renziani in sonno tra le file dei dem, ha deciso di mandare un pizzino al segretario Nicola Zingaretti. Lo ha fatto tramite un’intervista rilasciata a La Stampa, in cui ha fatto intendere chiaramente che non esiste solo Conte. “Possibilità di un Conte ter con nuovi ministri? Fino all’altro ieri, io sono stato uno dei più accesi fautori di questa soluzione. Una soluzione che Matteo Renzi ha fatto svanire, in modo incomprensibile. Detto questo, io sono un ‘romantico’, spero ancora che Italia Viva si ravveda. Le possibilità sono poche, ma in politica la parola mai non si deve pronunciare”. Inoltre Marcucci non si è tirato indietro dinanzi alla domanda su dove ha sbagliato il premier: “L’errore più rilevante credo che sia quello di aver avviato una verifica all’inizio della legislatura, incontrando anche per la prima volta i leader tutti insieme, e poi di non averla chiusa. Ha lasciato troppo a lungo la situazione a decantare, ed invece serviva un cambio di passo rapido”.