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Giuseppe Conte, la gaffe-social contro Matteo Renzi? Franco Bechis: l'ipotesi sull'intervento di Mattarella e le balle di Casalino

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La gaffe social di Palazzo Chigi ha indignato e continua a far indignare gran parte delle istituzioni. Nel pieno della crisi di governo, infatti, è apparso un post nelle storie del profilo del premier Giuseppe Conte: una foto dello stesso Conte con a fianco quella grottesca di Matteo Renzi e una scritta: "Se vuoi mandare Renzi a casa e supporti Conte iscriviti nel gruppo". Con un solo clic, poi, era possibile passare a un'altra pagina, quella del gruppo pubblico "Conte premier - Renzi a casa", che in poche ore aveva arruolato più di 3mila persone, salvo poi sparire all'improvviso. Franco Bechis sul Tempo immagina quale ramanzina possa essere arrivata da Sergio Mattarella, che da a giorni raccomandava toni bassi e prudenza a tutti. 

 

 

 

Anche se la storia è stata cancellata dopo una ventina di minuti, resta il dubbio su cosa sia realmente successo. Chi si occupa della comunicazione di Conte, ovvero Rocco Casalino, si è mostrato sorpreso: "Sto avviando una inchiesta interna. Ma non è un fotomontaggio?". In seguito, è arrivata una nota da Palazzo Chigi firmata Dario Adamo, che è il responsabile dei social del presidente: "Non si esclude, al momento, l'ipotesi di un tentativo di hackeraggio da parte di qualcuno che in un momento così delicato come questo potrebbe aver agito intenzionalmente per danneggiare l'immagine del Presidente".

Secondo Bechis, però, questa teoria non regge. "Figuriamoci se esiste un hacker così bravo da violare il profilo istituzionale di Conte per fare solo una burla - ha scritto il direttore del Tempo -. E se le password che proteggono la comunicazione istituzionale del capo del governo sono così blindate e al sicuro, allora si che bisognerebbe togliere da quei luoghi il controllo dei servizi segreti, perché potete ben immaginare che informazioni possono sfuggire da uno scrigno così poco protetto come quello di Palazzo Chigi".

Per Bechis la ricostruzione dei fatti è un'altra: "Gli attuali comunicatori di Chigi hanno cercato di promuovere la buona immagine di Conte con profili a lui dedicati sostanzialmente falsi, gruppi di fan creati da chi gli sta intorno. Chi ha quelle password ha pure quelle dei profili ufficiali e istituzionali di Conte. E avrebbe banalmente compiuto un errore magari un po' distratto. Quel 'Renzi a casa' era destinato ad altra pagina non ufficiale, ma per errore è stato inserito in quella istituzionale".

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