Giuseppe Conte "incapace, vai a dirglielo". Retroscena: gli sms con cui Renzi ha umiliato il premier durante le feste
"È un incapace, andate a dirglielo". Matteo Renzi prima delle feste decide di umiliare Giuseppe Conte e consegna a due ministri del governo il compito di informare il premier su quello che il leader di Italia Viva pensa di lui. È in quei giorni, spiega uno strepitoso retroscena di Tommaso Labate sul Corriere della Sera, che nasce di fatto la crisi di governo che sta maturando in queste ore. "Io certe dinamiche le capisco e le so valutare. Anche perché, se permetti, ho fatto il presidente del Consiglio per più di mille giorni - spiegava Renzi la vigilia di Natale al suo interlocutore misterioso -. Ecco, il professore per me è un incapace. Sarà anche simpatico, una brava persona, tutto quello che volete. Ma è inadeguato al ruolo che ricopre. E per me deve andare a casa, lui e pure Casalino. Adesso, per favore, dovresti andargli a dire che te l'ho detto".
Una volta ricevuta la notizia, Conte avrebbe cercato di contattare telefonicamente Renzi, forse per ricucire. "Conte ha alzato il telefono e l'ha chiamato. Uno squillo, poi due, tre, quattro, cinque, sei. Dal cellulare privato, senza intermediazioni di segreterie o centralini", scrive Labate. "Non volevo urtarlo o fare la parte del superiore", spiegava un Conte prostrato ai suoi. Ma Renzi non risponde. Non restano che i messaggini. "Ti avevo chiamato per farti gli auguri, Matteo. Sia a te che alla tua famiglia. Buone festività", scrive il premier affettuoso. Risposta replica di "Matteo": "Un augurio anche a te e ai tuoi. A presto". Il leader di IV non nomina mai per nome Conte, a differenza di Giuseppe, che a Capodanno si ripete: "Matteo ti faccio gli auguri di buon anno anche in famiglia". Altra risposta glaciale: "Auguri a voi. Buon 2021". E all'Epifania, il giorno prima della scadenza dell'ultimatum di Renzi: "Matteo ti chiamerà Gualtieri per aggiornarti sulla revisione del Recovery plan. Mi sembra che tenga conto di molti vostri suggerimenti". La replica entusiasta (si fa per dire): "Aspettiamo voi allora. Buona Epifania a te". Alla luce di quanto accaduto, era difficile immaginarsi un finale diverso.