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Giuseppe Conte, il retroscena sull'offerta elettorale di Renzi: "La lettera per Bettini del 6 gennaio"

Giuseppe Conte e Matteo Renzi

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Fa sul serio, Matteo Renzi. E così il Pd ha convinto (obbligato?) il premier Giuseppe Conte ad accogliere praticamente tutte le richieste di Italia Viva, dal Recovery Plan al rimpasto. Una  "apertura dialogante" decisa da Dario Franceschini, il "padrone" dei dem al governo, ideale risposta al ramoscello d'ulivo che Renzi aveva fatto recapitare a Palazzo Chigi tramite Goffredo Bettini, il grande mediatore che da tempo lavora nell'ombra per salvare il premier e la maggioranza, anche sotto forma di un pasticciato "Conte ter".

 

 

 

Secondo il Corriere della Sera, il 6 gennaio scorso Renzi aveva indirizzato all'esponente Pd una lettera, "Nota per Onorevole Bettini - 6 gennaio 2021", per illustrare anche a Conte "i punti aperti già introdotti anche nel tavolo politico che il premier si era impegnato a chiudere entro la fine di novembre 2020, impegno inspiegabilmente non mantenuto". Trenta punti che vanno dalla revisione del reddito di cittadinanza all'intelligence, "i rapporti con gli americani dopo Barr", la delega ai servizi segreti e le elezioni amministrative "a cominciare da Roma, Milano, Napoli, Torino, Trieste, Bologna". In ballo, dunque, non c'è solo la maggioranza ma pure un'alleanza elettorale. "Chi garantisce che gli impegni si mantengano? - scrive Renzi a Bettini - In che tempi si può scrivere un accordo su questi temi? Ci sono interlocutori affidabili o si preferisce lo stallo?". 

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