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Giuseppe Conte, contrordine. "Sta accarezzando l'idea...". Il retroscena sul piano che può costargli la carriera

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Giuseppe Conte chiederà a Italia viva di scoprire le carte: vuole chiudere la partita in settimana. Domani il Consiglio dei ministri e li si capirò se le ministre renziane Teresa Bellanova ed Elena Bonetti si dimetteranno. I possibili sbocchi della crisi sono due: il rimpastino, o la conta in Senato. Conte ha cercato di andare incontroalle esigenze di Matteo Renzi: oggi la nuova bozza del Recovery plan, dove sono state recepite gran parte delle richieste di Italia viva, "perché la piena disponibilità al dialogo predispone anche ad accogliere le buone idee degli altri", scrive il Corriere della Sera. e il premier si è anche convinto del rimpasto, che non gli è mai piaciuto, ma non si dimetterà: quindi niente Conte ter.

 

 

Il premier infatti teme che Renzi possa rimangiarsi la parola, ma lo stesso Renzi si dice disposto al Conte ter, ma non vuole il rimpasto senza che si apra la crisi. Sulla delega ai servizi segreti, il premier prende tempo. Conte, scrive il  Corriere si sente più forte ed è "tentato dall'azzardo della conta al Senato, anche a rischio di venire sfiduciato e non tornare più a Palazzo Chigi". La sua idea è rischiare il tutto per tutto: riuscire ad avere la fiducia dal Senato grazie ai "responsabili" e a qualche renziano pentito e "a tutti quei senatori, anche di Forza Italia, che non hanno alcuna voglia di lasciare lo scranno", conclude il Corriere.

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