Giuseppe Conte, "addirittura loro". Chi hanno avvistato a Palazzo Chigi: a chi chiederà i voti, scenario sconcertante
A poche ore dalla possibile crisi di governo annunciata da Matteo Renzi per dopo l'Epifania, Giuseppe Conte lavora per superare lo stallo. Non con Italia Viva, visto che secondo il Corriere della Sera non si registra alcun contatto con l'ex premier. Semmai, l'avvocato cerca una sponda in Parlamento in vista della conta. Il leader di IV ha detto che il problema "è politico" e che non si accontenterà di "un rimpasto". E visto che sul Recovery Plan non pare possibile una ricucitura (oggi il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri presenterà la sintesi "tecnica" al presidente del Consiglio), a questo punto lo showdown in Senato appare una strada obbligata. In altre parole, Conte proverà a trovare nuovi voti per sopperire alle defezioni dei renziani in aula.
Il premier, spiega sempre il Corsera, "viene dato da fonti di maggioranza costantemente al telefono alla ricerca di responsabili". "Addirittura - nota il quotidiano diretto da Luciano Fontana con stupore - vengono segnalati a Palazzo Chigi alcuni senatori eletti all'estero". L'extrema ratio quando si parla di crisi, i "peones dei peones", sempre pronti a votare chiunque e qualsiasi cosa pur di non dover tornare a casa. Questo perché sembra evaporare di ora in ora "il piano B ufficiale", cioè una sorta di garanzia scritta con cui Conte vorrebbe assicurarsi da Italia Viva una "crisi pilotata" in vista di un Conte Ter.