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Matteo Salvini, "a quel punto nessuno può chiamarsi fuori". L'uomo che riporta la Lega al governo, subito

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Un governo di "salute pubblica". A tentare Matteo Salvini e il centrodestra è Giovanni Toti, leader di Cambiamo!, che sfrutta la rottura ormai conclamata tra il premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi per ribaltare il quadro politico romano. "È surreale - spiega il governatore della Liguria, ex Forza Italia - lo stallo politico a cui stiamo assistendo considerando le urgenze che incombono. Se il governo Conte bis è in grado di andare avanti lo faccia e troverà in noi un'opposizione seria e costruttiva; ma se non vi sono le condizioni per proseguire con questa esperienza lo si decida nelle prossime ore".
 

 

 

Il contingente in Parlamento di Toti è limitato, ma potenzialmente decisivo: Cambiamo! può contare su tre senatori e cinque deputati. "Se si dovesse aprire - continua la nota del leader - un serio dibattito su un esecutivo di salute pubblica che abbia tre priorità fondamentali all'ordine del giorno, Piano vaccinale, utilizzo della linea di credito del Mes per la Sanità ed elaborazione del piano di ripresa per l'impiego delle risorse del Recovery Fund, nessuno potrebbe chiamarsi fuori dalla responsabilità di far uscire il Paese dall'emergenza sanitaria ed economica. Pochi punti ma essenziali e soprattutto non più differibili. Viene da dire, ed ogni riferimento è puramente intenzionale: qualcuno salga a bordo...". Un'esca lanciata a Renzi e Italia Viva, certo, ma anche un appello a Salvini, Silvio Berlusconi e, perché no, Giorgia Meloni per riportare i partiti del centrodestra al governo, fin da subito.

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